quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Giovedì 20 MARZO 2014
Medici e dirigenti Ssn. Troise (Anaao): “Politica continua a eludere le nostre problematiche"
Nelle dichiarazioni del ministro Lorenzin ci sono "elementi di novità". Ma per Troise "la politica, malgrado gli incitamenti del Presidente del Consiglio, non è capace di cambiare verso, preferendo una coazione a ripetere che stabilisce una sostanziale continuità con i governi precedenti".
“L’intervista a Radio anch’io del Ministro della Salute, nel pieno della bufera Agenas per la quale ci auguriamo che Giovanni Bissoni ritiri le proprie dimissioni, contiene diversi elementi di novità”. Ad affermarlo è il segretario nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise, secondo il quale “iInnanzitutto riacquista diritto di cittadinanza la parola ospedali, anche se in termini di chiusure, riconversione, riorganizzazione che, da che mondo è mondo significa riduzione del personale”. “Addirittura – prosegue Torise - compaiono perplessità sulla validità del parametro posti letto, nuova stella polare di una ristrutturazione selvaggia in atto in quasi tutte le Regioni, i cui tagli sono la prima causa dell’affollamento dei Pronto Soccorso, dove sono stati sostituiti da posti barella in attesa del cartello solo posti in piedi. E, finalmente, si riconosce che i ‘pensionati hanno dato moltissimo alla crisi, così come i lavoratori’ (parola che osiamo sperare comprende anche i medici e dirigenti sanitari), ‘in termini di contratti non rinnovati e di perdita di posti di lavoro’”.
Tuttavia, evidenzia il segretario nazionale dell’Anaao Assomed, “il Ministro non si spinge fino a parlare di condizioni di lavoro in progressivo peggioramento, di precariato imperante, di formazione da ripensare radicalmente, di età media in crescita preoccupante anche per la sicurezza delle cure, di responsabilità professionale in lista di attesa e questioni del genere. Ma di questi tempi occorre accontentarsi”.
Per Troise “rimane, però, il problema del ruolo delle risorse umane in un sistema strutturalmente caratterizzato da elevati livelli di competenza professionale che nessuna riorganizzazione o costo standard potrà trasformare in azienda meccanizzata. E della perdita di potere d’acquisto delle retribuzioni, causa un blocco contrattuale sine die, che ha fatto dei ‘lavoratori’ del SSN gli unici italiani ad avere pagato la propria quota di debito pubblico. Ciò nonostante, essi si ritrovano oggi sotto una nuova minaccia di ulteriore riduzione dei livelli retributivi e dei trattamenti previdenziali, oltre che di una preoccupante mortificazione del loro stato giuridico’. Frutti avvelenati di una politica che, malgrado gli incitamenti del Presidente del Consiglio, non è capace di cambiare verso, preferendo una coazione a ripetere che stabilisce una sostanziale continuità con i governi precedenti. E di quel patto della salute che, non a caso, continua a tenere fuori cittadini e ‘lavoratori’, visti come costo e non risorsa, problema e non soluzione, ‘macchine banali’ e non ‘autori di salute’”.
“Questioni reali che – denuncia Troise - continuano ad essere eluse. Perché i medici e dirigenti sanitari dipendenti non sono nell’agenda politica così come non sono in quella degli invitati”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA