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Giovedì 13 MARZO 2014
Esclusivo. La battaglia sulla sanità. Il Ministero: "Le cifre del Fsn sono decise. Ma 1 o 2 miliardi di risparmi del Patto per la Salute potrebbero andare al taglio del cuneo fiscale"

Dopo le dichiarazioni di Cottarelli al Senato, "anche la sanità farà la sua parte", e l'ambizioso obiettivo di tagliare 10 miliardi di Irpef dalle buste paga, alla Salute si fanno i conti. Confermate le cifre del Fsn per il triennio 2014/2016 (quelle annunciate già da Lorenzin), ma non si esclude che alla fine parte dei risparmi del Patto con le Regioni possano andare anch'essi a sostenere il taglio del cuneo fiscale. Decisivo il prossimo incontro Lorenzin/Padoan

“Il Fondo sanitario deve rimanere quello stabilito con il precedente Governo”. Questa secondo fonti ministeriali la linea che s’intende seguire da Lungotevere a Ripa dopo gli annunci, più o meno espliciti, di possibili nuovi interventi sul comparto nell’ambito della spending review.
 
E le cifre sono quelle scandite dal Ministro Beatrice Lorenzin lo scorso 22 gennaio in commissione Affari sociali: per il 2014, la cifra stanziata è di 109,902 miliardi; 113,452 miliardi per il 2015 e 117,563 miliardi per il 2016. Numeri decisivi, sui cui il Ministro venderà cara la pelle e su cui era stato raggiunto l’accordo con l’ex ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. Ma, soprattutto cifre che hanno rappresentato il presupposto fondante per la partenza stessa del Patto per la Salute da siglare con le Regioni. Se salta l’accordo sul Fondo salta tutto il Patto per la Salute: il rischio è sempre dietro l’angolo.
 
Ma se la battaglia per il mantenimento del Fondo già pattuito rappresenta un tassello irrinunciabile per Salute e Regioni, dubbi permangono invece sul destino dei risparmi della spending sanitaria che proprio il Patto per la Salute fisserebbe in 10 mld in 3 anni. Sia il Ministero della Salute che le Regioni insistono perché il totale dei risparmi resti nel comparto ma, ascoltate le parole del commissario alla Spending Carlo Cottarelli ieri al Senato, “anche la Sanità dovrà fare la sua parte, pur se in misura inferiori ad altri settori”.
 
E viste anche le ambizioni del premier Matteo Renzi che ha parlato di risorse derivanti dalla spending 2014 nell’ordine di 7 miliardi, ovvero 4 in più di quelli annunciati da Cottarelli, dal Ministero della Salute a questo punto ci hanno detto che “non si esclude che una parte dei risparmi (si parla di 1 o al massimo 2 miliardi di euro nel triennio) possano alla fine essere inseriti nel plafond della spending review al fine di contribuire alla riduzione del cuneo fiscale”.
 
La partita, in ogni caso, è apertissima. Nulla è ancora deciso. Nelle prossime settimane dovrebbe esserci un incontro tra Lorenzin e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan dove si entrerà nel merito dei numeri. Sapere se faranno piangere o no la sanità, è solo una questione di tempo.
 
Luciano Fassari

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