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Lunedì 03 MARZO 2014
Vaccini. Conforti (Fimp): “Le vaccinazioni sono un importante strumento di prevenzione. Non togliere l'obbligo"
I pediatri, pur auspicando da sempre il superamento dell'obbligo vaccinale, criticano la proposta di legge regionale del Movimento 5 Stelle in Lombardia che intende abolire tale obbligo. I vaccini, spiega Conforti, sono il migliore strumento di prevenzione da malattie infettive e patologie tumorali finalizzate alla tutela della salute.
“La Federazione Italiana Medici Pediatri auspica da sempre il superamento dell'obbligo vaccinale per i quattro vaccini ancora considerati dalla legislazione italiana come tali (anti polio, tetano, difterite e epatite B) considerando tale vincolo appartenente a realtà socio sanitarie del passato, preferendo la scelta consapevole e soprattutto l'omogeneità su tutto il territorio nazionale delle migliori e attuali raccomandazioni in tema di vaccini”. A dirlo Giorgio Conforti, Responsabile Rete Vaccini FIMP.
I pediatri, fa notare Conforti, hanno “appoggiato la scelta della regione Veneto vigente da oltre tre anni di sospensione dell'obbligo tramite la capillare attività dei singoli pediatri di famiglia e di chi li rappresenta all'interno delle istituzioni. Parimenti la Fimp valuta con apprensione la proposta di legge lombarda relativa non tanto alla sospensione dell'obbligo in tale regione, anche se si preferirebbe una iniziativa ministeriale e non modalità localistiche, ma ad alcuni aspetti della stessa proposta a firma Movimento 5 stelle. Infatti, nel "razionale" che la precede e la spiega, si fa riferimento a eventuali risparmi derivanti dal non uso di vaccini facoltativi nonché dal rischio sanitario a essi collegati smentiti in realtà dalla comunità scientifica”.
Per questo la Fimp “ha approvato con grande soddisfazione il varo del Piano Nazionale Vaccini 2012-2014 specie perché ha permesso non solo un doveroso aggiornamento rispetto al precedente, ma soprattutto un forte messaggio alle regioni di uniformità nelle raccomandazioni vaccinali che ha messo la parola fine a un federalismo vaccinale incongruo, pericoloso e ingiusto permettendo che i vaccini in esso contenuti (anti pneumococco, meningococco e papillomavirus) entrassero nei Livelli Essenziali di Assistenza e ricordando che esiste un preciso piano nazionale di eradicazione del morbillo e della rosolia congenita”.
La proposta lombarda invece “parla solamente del mantenimento nei Lea dei quattro vaccini obbligatori anche quando non lo saranno più, che manterrebbero l'offerta attiva e gratuita da parte pubblica, definendo gli "altri" come facoltativi. È questo che la FIMP contesta: gli sforzi formativi e informativi di questi anni, fatti in collaborazione con le altre società scientifiche come la SItI, la FIMMG e la SIP, puntano a definire come raccomandati tutti i vaccini presenti nel Calendario Nazionale, perché offrono al minore, e non solo, le migliori opportunità di prevenzione verso malattie infettive e patologie tumorali finalizzate alla tutela della salute, uno dei principi cardine della nostra Costituzione”.
Conforti aggiunge inoltre che “l'altro punto contenuto nella proposta lombarda relativo alla presentazione all'atto di iscrizione in comunità di un minore del certificato vaccinale, è già di fatto superato dalla corretta constatazione di come il diritto all'istruzione superi l'obbligo vaccinale ancora in uso, di fatto ne rende superflua la sua formalizzazione. Ma questo punto ci consente di rilanciare invece la proposta di rendere pubbliche in ogni istituto scolastico le notifiche delle percentuali di bambini frequentanti, immunizzati per le malattie prevenibili da vaccino. Questo al fine di garantire la frequenza alle stesse dei bambini che per propria grave patologia, acquisita o congenita, non possono essere loro stessi vaccinati e che sono a grave rischio di complicanze a fronte di un contagio da compagni di scuola non immuni. Se si vuole garantire a tutti gli stessi diritti, di socializzazione e apprendimento in questo caso, le nostre attenzioni devono principalmente essere rivolte ai soggetti fragili e solo una visione solidaristica anche dell'atto vaccinale permette questo”.
La FIMP, in conclusione “in collaborazione con le società scientifiche già elencate, offre la propria disponibilità al fine di applicare le migliori pratiche di prevenzione presenti e quelle future che la ricerca medica apporterà prossimamente”.
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