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Lunedì 24 FEBBRAIO 2014
Sicurezza delle cure. Tartaglia (Regioni) a Lorenzin: “Ora una campagna nazionale sul tema”

Il coordinatore delle Regioni per la Sicurezza delle cure scrive al Ministro Lorenzin. “Il problema degli eventi avversi in sanità è rilevante, oggi 5 pazienti su 100 che entrano in ospedale subiscono una complicanza prevenibile in quasi il 50% dei casi”. “È il momento di proporre una forte iniziativa a livello centrale che mobiliti tutti gli operatori sanitari”.

“Una campagna nazionale sulla Qualità e sicurezza delle cure per salvare vite umane”. Questa la richiesta al Ministro della Salute di Riccardo Tartaglia coordinatore delle Regioni per la Sicurezza delle cure e direttore del Centro Gestione  Rischio Clinico e  Sicurezza del Paziente – Regione Toscana. Qui di seguito il testo integrale della lettera inviata al Ministro.
 
Gentile Ministro,
Il rinnovo del suo incarico al Ministero della Salute conferma il buon lavoro che ha svolto.  Numerosi sono gli apprezzamenti che ha ricevuto, che vanno oltre agli schieramenti politici e, come operatori sanitari, abbiamo fiducia e speriamo che, con il suo nuovo mandato, si riescano a risolvere i difficili problemi che abbiamo di fronte.
 
Come coordinatore nazionale del comitato delle regioni e province autonome per la sicurezza del paziente, volevo porre alla sua attenzione la questione qualità e sicurezza delle cure nei nostri ospedali. Il problema degli eventi avversi in sanità è rilevante, oggi 5 pazienti su 100 che entrano in ospedale subiscono una complicanza prevenibile in quasi il 50% dei casi, (Epidemiologia e Prevenzione, 2012; 35(3-4): 151-161).
 
Se questo tasso fosse rapportato al numero di ricoveri annuali nei nostri ospedali, otterremo un numero rilevante di eventi avversi rispetto ai quali i margini di miglioramento sono molto ampi. Il numero di prestazioni diagnostiche, come ad esempio alcuni esami radiologici, è oggi enorme: oltre il 27% di queste risultano inappropriate (Radiolmed, 2011;116:152–162), esponendo inutilmente i cittadini a rischi aumentando  i costi e le liste di attesa. L’iniziativa internazionale “Choosing wisely” della ABIM Foundation è a questo proposito di estrema importanza. In molte strutture di  chirurgia non sono raggiunte le soglie minime, come volumi  di interventi, per garantire un buon esito della cura e minore mortalità (Epidemiol Prev. 2013; 37(2):1-100).
 
E’ un Problema  importante che incide anche sulla qualità della formazione degli operatori sanitari. Le infezioni ospedaliere sono diventate un vero e proprio flagello, sono sempre più difficili da combattere e la sepsi è ormai una delle più frequenti cause di malattia grave con 377 casi ogni 100 mila abitanti (World sepsis day, 2012). Si tratta di problemi di grande rilevanza confermati dalla letteratura internazionale e non certo presenti solo nel nostro Paese. Negli Stati Uniti, l’autorevole
Institute for Healthcare  Improvement, ha lanciato nel 2005 e nel 2011, due importanti campagne per “salvare vite umane” mediante l’introduzione di alcune pratiche per la sicurezza.
 
Il successo avuto ha posto con  forza in tutto il mondo, il tema della priorità della qualità e sicurezza nei percorsi di cura. A quando una campagna di questo tipo anche in Italia? Molto è stato fatto, ma è il momento di proporre una forte iniziativa a livello centrale, del Ministero della Salute, che mobiliti tutti gli operatori sanitari sulla qualità e sicurezza delle cure. Sarebbe molto utile anche per rinsaldare il rapporto di fiducia con i cittadini e ridurre il contenzioso. Colgo l’occasione per farle I migliori auguri di buon lavoro.
 
Riccardo Tartaglia
Coordinatore nazionale Comitato delle Regioni e Prov. Autonome per la Sicurezza delle Cure
Centro Gestione  Rischio Clinico e  Sicurezza del Paziente – Regione Toscana

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