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Martedì 23 NOVEMBRE 2010
Veneto: Tossicodipendenti sempre più giovani, Regione studia riforma comunità terapeutiche

Il numero dei giovani tossicodipendenti aumenta e nonostante vi sia un’offerta articolata il 17% decide di curarsi fuori dalla Regione. Così, la Giunta ha deciso di studiare per il prossimo anno una riforma delle comunità terapeutiche per i tossicodipendenti. “La riforma  - spiega l’assessore ai Servizi Sociali Remo Sernagiotto - punterà a sostenere e a valorizzare le esperienze di eccellenza nel settore”.

“Nel solo vicentino abbiamo cinque comunità terapeutiche per tossicodipendenti, e il 17 per cento degli utenti che vanno fuori regione: è evidente che qualcosa non va nell’offerta”. Non usa mezzi termini l’assessore ai Servizi sociali Remo Sernagiotto che intervenendo alla Conferenza della Salute organizzata dalla Ulss 3 di Bassano del Grappa, ha annunciato per il nuovo anno una riforma delle comunità terapeutiche per i tossicodipendenti. “Il dato di partenza - spiega Sernagiotto - è che nonostante il Veneto abbia un’offerta articolata e composita ci sono molti utenti che preferiscono andare altrove. E’ evidente che la domanda non incontra l’offerta di cui avrebbe bisogno, va quindi razionalizzata la distribuzione geografica delle Comunità. In particolare, studiando la situazione, abbiamo visto che sono le cosiddette “fasce estreme” quelle che hanno un maggior bisogno di attenzione: i giovani e i tossicodipendenti cronici”.
I  numeri sui giovani tossicodipendenti veneti. I minori e gli adolescenti con problemi di dipendenza negli ultimi tempi stanno aumentando sensibilmente: tra il 2007 e il 2009 si sono rivolti per la prima volta al Sert oltre 1.400 minorenni, e tra questi 28 erano adolescenti con meno di 15 anni. Il numero totale dei giovani con meno di 19 anni assistiti dal Sert è passato dai 617 del 2007 (437 maschi e 180 femmine) ai 775 del 2008 (545 maschi e 230 femmine), fino ai 779 dello scorso anno (549 maschi e 230 femmine). “E’ chiaro - afferma Sernagiotto - che per questi ragazzi vanno studiate risposte specifiche, che possano consentire un pieno recupero, completamente diverse da quelle dell’altra fascia estrema, le persone che hanno una lunga storia di tossicodipendenza, con numerosi percorsi terapeutici alle spalle e scarse risorse personali e sociali, per le quali dovremo pensare a strutture riabilitative ma anche di sostegno”.
Le finalità. “La riforma  - prosegue l’assessore ai Servizi Sociali - punterà a sostenere e a valorizzare le esperienze di eccellenza nel settore. A questa rivisitazione procederemo nei primi 6/8 mesi del 2011. Parallelamente riorganizzeremo dipartimenti per le Dipendenze, dipartimenti funzionali che assolvono il delicato compito di “regolatori” del sistema, coniugando bisogni dei pazienti, risorse del territorio, servizi pubblici e privati, garantendo una piena realizzazione della mission nell’ambito delle tossicodipendenze, ossia la prevenzione, la cura e la riabilitazione”.
Il sistema veneto per le dipendenze si articola in 21 dipartimenti, 38 Ser.T (servizi per le tossicodipendenze); 5 comunità terapeutiche pubbliche; 31 enti ausiliari (servizi socio sanitari privati) con oltre 65 sedi operative; oltre 600 gruppi di auto aiuto (soprattutto nel settore dell’alcolismo) e più di 60 associazioni di volontariato attive.

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