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Venerdì 31 GENNAIO 2014
Farmindustria. Nel 2012 produzione Conto Terzi raggiunge fatturato di 532 milioni
Le aziende riunite nel gruppo annoverano 2.703 addetti, con un export pari a 238 milioni. L'obiettivo è ottimizzare tempi e processi produttivi, affidando ad imprese esterne alcune attività legate alla produzione e al controllo dei medicinali. Cifre e dinamiche sono state discusse in un convegno a Verona.
Ottimizzare tempi e processi produttivi con un vantaggio in termini di costi e di qualità sul prodotto finito. È lo scopo della produzione Conto Terzi (contract development and manufacturing) che affida ad imprese esterne l’esecuzione di alcune attività concernenti la produzione ed il controllo dei medicinali. L’argomento è stato al centro di un incontro, tenutosi oggi a Verona, che ha registrato la partecipazione di Roberto Teruzzi (presidente gruppo Produttori Conto Terzi Farmindustria), Cesare Benedetti (Zeta Farmaceutici), Maurizio Denaro (Aptuit) oltre a vari rappresentanti di Farmindustria.
Le aziende riunite nel Gruppo Conto Terzi annoverano 2.703 addetti e il loro fatturato raggiunge i 532 milioni, con un export pari a 238 milioni. Dal 2005 al 2012 il fatturato è cresciuto del 103% e il numero di addetti del 106%, grazie ai risultati di imprese terziste già esistenti nel 2005 e a quelli di nuove aziende che insieme hanno acquisito produzioni da gruppi farmaceutici internazionali. Le esportazioni sono poi triplicate, aumentando la loro incidenza sul fatturato dal 26% del 2005 al 45% del 2012, dato superiore al valore dell’industria manifatturiera (34%). Nel 2012 le imprese hanno investito complessivamente in produzione, Ricerca e attività innovative circa 64 milioni di euro.
Area di principale sviluppo dell’attività è il Veneto, dove le imprese del farmaco rappresentano una realtà vitale per il territorio e per il settore con 2.600 addetti diretti, 6.500 nell’indotto e 45 milioni di euro all’anno investiti in R&S. E il valore degli investimenti in produzione e Ricerca per addetto è, in Veneto, superiore di 4 volte alla media dell’industria manifatturiera.
“Numeri importanti – afferma Roberto Teruzzi, presidente del Gruppo Produttori Conto Terzi di Farmindustria – che descrivono una realtà in evoluzione, che continuerà a crescere in Italia e sulla quale è necessario investire per garantire una produzione di qualità e al passo con i tempi. Produzione italiana che è molto apprezzata all’estero anche grazie alla fiducia legata alla qualità delle risorse umane e dei prodotti e a un sistema di controllo certo e sicuro”.
Secondo uno studio Frost & Sullivan, il mercato del contract manufacturing in Europa era pari a 10 miliardi di dollari nel 2011, con una proiezione per il 2018 di oltre 21 miliardi. “L’Italia può quindi avere un ruolo di primo piano – prosegue Teruzzi - Le aziende sono pronte a mettersi in gioco e a competere a livello europeo e internazionale. Come ha ricordato il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, nel 2013, per la prima volta dopo anni, una manovra finanziaria non ha colpito la farmaceutica. Un primo importante passo che deve essere seguito da altri, quali ad esempio la semplificazione burocratica e – ha concluso - la certezza del quadro normativo".
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