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Mercoledì 29 GENNAIO 2014
Emilia Romagna. L’assistenza spirituale negli ospedali costa 2,2 milioni all’anno
Per il sottosegretario alla presidenza regionale, Alfredo Bertelli, la riorganizzazione del sistema sanitario per evitare gli sprechi “non modifica la necessità di conforto religioso", la cui spesa sarà comunque ripensata. Grillini (Gruppo Misto): “Basta con questo privilegio riservato alla religione cattolica".
L’Emilia Romagna, dal 2010 al 2012, ha speso circa 2,208 milioni di euro all’anno per garantire nelle strutture ospedaliere l’assistenza religiosa. Il dato è stato diffuso in occasione della risposta del sottosegretario alla presidenza della Regione, Alfredo Bertelli, a un’interrogazione presentata dal consigliere regionale Franco Grillini, del Gruppo Misto.
La valutazione di Grillini sulla spesa per il conforto spirituale è infatti “molto negativa”, come riferisce una nota dell’assemblea legislativa regionale. Secondo il consigliere, infatti, andrebbe garantita gratuitamente. Per questo Grillini, spiega ancora la nota, ha invitato la Giunta “a eliminare o razionalizzare gli oneri a carico del Servizio sanitario regionale, in una fase di drastici tagli alla spesa sanitaria e di complessiva riduzione delle risorse pubbliche”.
Nell’interrogazione, il consigliere ha segnalato, in particolare, le convenzioni stipulate nel 2010 dall’Azienda Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, con una spesa di circa 127mila euro annui per cinque assistenti religiosi, e dalle Aziende sanitarie di Ferrara e Piacenza, nonché la tendenza a rinnovi automatici, a prescindere dal numero dei posti-letto. Grillini sottolinea come si tratti della conseguenza dei cosiddetti “schemi regionali d’intesa”, allegati alla L.r. 12/1989, che prevedono i criteri di parametrazione del numero degli assistenti religiosi in relazione ai posti-letto, nonché gli altri servizi e benefit di cui i religiosi possono fruire.
Il sottosegretario Bertelli ha quindi spiegato che la Regione “non ha sottoscritto con la presidenza Episcopale uno schema d’intesa per l’assistenza religiosa nelle Aziende sanitarie; ogni Azienda sanitaria stipula una convenzione con la Diocesi competente per territorio, di solito di durata annuale, ed è la stessa Diocesi che invia il personale da dedicare all’assistenza”.
Inoltre, riferisce la nota, Bertelli ha sostenuto che “a fronte delle riduzioni della spesa imposte dalle ultime manovre finanziarie, non vi è stata una riduzione dei posti-letto, se non marginale; in vista dell’approvazione del regolamento sul riordino ospedaliero previsto dalla cosiddetta spending review, si è avviata la discussione sulla riconduzione dei posti-letto ospedalieri alle dimensioni previste a livello nazionale. La riorganizzazione alla quale sta lavorando la regione - ha concluso - non modifica la necessità di conforto religioso, ma lo distribuisce su diverse tipologie di assistenza sanitaria. E il riordino ospedaliero costituirà un’occasione di riflessione complessiva su come meglio adeguare questo servizio alle mutate condizioni di assistenza e di bisogno religioso”.
Grillini si è detto “parzialmente soddisfatto” della risposta e ha preannunciato la presentazione di una risoluzione sull’argomento per chiedere precisi impegni alla Giunta e arrivare prima possibile a una drastica riduzione di questa spesa che, per Grillini, rappresenta “un privilegio riservato alla religione cattolica rispetto ad altre confessioni”.
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