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Martedì 21 GENNAIO 2014
Marina Militare. Rinforzate le misure sanitarie preventive per i marinai impegnati nelle operazioni di soccorso ai migranti
Dopo le preoccupazioni sull’Operazione Mare Nostrum espresse da alcuni militari e associazioni il Comando in Capo della Squadra navale ha disposto di elevare il livello di protezione sanitaria del personale impegnato nelle attività di assistenza e monitoraggio dei flussi di migranti.
Elevare il livello di protezione di tutto il personale impegnato nell'Operazione Mare Nostrum, verificando la copertura vaccinale e sottoponendolo a test della tubercolosi: è questo l'ordine impartito dal Comando in Capo della Squadra Navale (Cincnav) lo scorso 14 gennaio, dopo le preoccupazioni espresse da alcuni militari e associazioni, come il Partito per la tutela e diritti dei militari (Pdm), di cui avevamo dato conto qualche giorno fa.
Il problema infatti era il rischio di esposizione, in particolare degli operatori sanitari civili e militari, a ceppi virali di tbc multifarmacoresistenti provenienti da aree endemiche e ad alta incidenza di tubercolosi. Un problema che era già stato segnalato in passato e tornato di attualità per l'impegno del personale militare e sanitario in aiuto dei migranti che attraversano il Mediterraneo.
Una sollecitazione a cui questa volta è arrivata risposta, visto che nel messaggio inviato dal Cincnav, si dispone, allo “scopo di elevare il livello di protezione del personale impegnato”, che tutti siano “sottoposti a verifica della copertura vaccinale con eventuali richiami secondo il protocollo della direttiva vaccini del 2008 (tetano, difterite, polio, antimeningococco, antiepatite A e B, morbillo, rosolia e parotite e varicella), integrato dalla vaccinazione antitifica e anti-influenzale.
Inoltre, si legge nel messaggio, tutto il personale dovrà essere sottoposto a cutireazione di Mantoux (test per la tubercolosi), da ripetere annualmente, ed in caso di positività dovrà essere effettuato il test Quantiferon, integrato da una visita specialistica per il follow up.
Soddisfatto il Pdm, che aveva sollevato il problema lo scorso dicembre. “Apprendiamo con particolare soddisfazione – commenta Luca Marco Comellini, segretario del Pdm - che il Comando in Capo della Squadra Navale, con un messaggio del 14 gennaio scorso, ha disposto con effetto immediato che tutto il personale impegnato nell'operazione "Mare Nostrum" sia sottoposto a verifica della copertura vaccinale con eventuali richiami. Ringrazio il Ministro della difesa, Mario Mauro, per il suo immediato intervento e sono certo che riserverà la medesima attenzione ai militari che prossimamente verranno impiegati nella Terra dei fuochi al fine di garantire anche a loro un adeguato livello di protezione da ogni possibile rischio”.
E proprio da lunedì 20 si è iniziato ad applicare in modo molto rigido questo nuovo 'input' arrivato dall'alto. Secondo quanto riferiscono alcuni militari impegnati per Mare Nostrum, “è la prima volta che si fa la profilassi per la tubercolosi” e anche se ciò era previsto già da prima, a partire dal protocollo vaccinale, “chi non voleva vaccinarsi, poteva rifiutarsi. Ora invece il protocollo della direttiva vaccinale viene eseguito in modo tassativo e non si accettano rifiuti”.
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