quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Venerdì 17 GENNAIO 2014
Carenza farmaci. Federfarma Roma lancia un nuovo allarme accusando il parallel trade
Dopo la denuncia della scorsa estate il presidente dei titolari romani, Franco Caprino è tornato a denunciare: “Nulla è cambiato, anzi la situazione è peggiorata”. Federfarma Roma ha invocato misure radicali, quali il blocco temporaneo delle esportazioni parallele. “Va garantita la continuità terapeutica ai cittadini”.
Si aggrava nella Capitale il fenomeno delle carenze, almeno a giudicare dalle segnalazioni sempre più frequenti che lanciano le farmacie. A denunciarlo un comunicato di Federfarma Roma, nel quale il sindacato riporta di aver inviato una lettera all’Aifa per chiedere “provvedimenti immediati”. Come si ricorderà, un allarme dello stesso genere era già stato lanciato quest’estate, ma da allora “nulla è cambiato, anzi la situazione è peggiorata”.
Secondo il presidente dei titolari romani, Franco Caprino, la responsabilità è sempre del parallel trade. Per questo, Federfarma provinciale arriva addirittura a invocare misure radicali come il blocco temporaneo delle esportazioni parallele, “così da poter garantire la continuità terapeutica a migliaia di cittadini”. Anche se provvedimenti come questo godono di ridotto gradimento presso il legislatore comunitario. “In Grecia l’hanno fatto - ha spiegato Caprino - la priorità deve comunque andare alla certezza delle cure”.
Sul tema è intervenuta anche Federfarma Servizi che ha parlato di un grave problema la cui soluzione “non può essere ulteriormente rimandata”. Antonello Mirone, Presidente dell’Associazione di rappresentanza delle cooperative di distribuzione intermedia dei titolari di farmacisti, torna a ribadire un concetto che ha già espresso in diverse sedi al Ministero della Salute, all’Aifa e a tutta la filiera del farmaco: “È inaccettabile che farmaci necessari per la tutela della salute del cittadino non siano disponibili sul mercato nazionale e fuggano verso altri lidi”.
Le proposte di Federfarma Servizi per fronteggiare e cercare di risolvere il problema sono chiare, e l’Associazione intende ricordarle e condividerle nuovamente con tutti gli attori del settore, siano essi pubblici e privati. “Per disincentivare chi intende marginalizzare sulle esportazioni all’estero di medicinali che servono nel nostro Paese, occorrerebbe fissare un prezzo unico europeo ed, eventualmente, prevedere diverse forme di rimborso per il Sistema sanitario nazionale”.
Il Presidente Antonello Mirone si è poi spinto anche oltre, ricordando il progetto dell’Aifa, inspiegabilmente bloccatosi, di estendere la tracciatura del farmaco anche a livello europeo, così da poter controllare esattamente dove le confezioni realmente vengano vendute. La tracciabilità europea consentirebbe, infatti, di avere un quadro chiaro e preciso dei movimenti in uscita dall’Italia dei farmaci, restituendo trasparenza ad un mercato libero che al momento presenta punti di oscurità da risolvere urgentemente.
Al fine di controllare che i farmaci commercializzati sul territorio italiano siano effettivamente esitati nel nostro Paese, Federfarma Servizi ritiene fondamentale l’esercizio del delicato ruolo di controllo da parte delle autorità competenti su due fronti fondamentali: da un lato sull’industria che produce, affinché si renda evidente l’effettiva destinazione della sua produzione destinata al mercato italiano. E dall’altro lato, il controllo rigoroso sulle farmacie che chiedono l’autorizzazione a fare distribuzione intermedia affinché posseggano effettivamente tutti i numerosi requisiti previsti dal D. Lgs. 219/2006.
Ed è proprio per dissociarsi ufficialmente dall’anonimato dietro cui qualcuno preferisce trincerarsi per conseguire un maggior guadagno, che già dall’anno scorso ogni azienda associata a Federfarma Servizi ha formalmente dichiarato all’Aifa, sotto la propria responsabilità, di non fare esportazione dei farmaci ad essa destinati.
Si è trattato di un “segnale forte e importante”, secondo il Presidente Mirone, che Federfarma Servizi ha sentito doveroso dare all’Agenzia per dimostrare, anche su questo tema, la sua massima disponibilità e collaborazione nel conseguire il comune obiettivo: assicurare la tutela della salute alla collettività sociale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA