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Sabato 11 GENNAIO 2014
Lombardia. Giunta approva accordo 2014 per la medicina generale
Diventa così operativa l'intesa tra le Asl e le organizzazioni sindacali. L'obiettivo è quello di realizzare in ciascuna Azienda sanitaria locale una rete integrata di servizi finalizzati all'erogazione delle cure primarie. Mantovani: "Necessario aprire ospedali a medici di famiglia".
In Lombardia diventa operativo l’accordo regionale tra le Asl e le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale per il 2014. La giunta regionale ha infatti deliberato l’approvazione della preintesa. L’atto si colloca in continuità con il suo analogo del 2013 e quindi saranno assegnate alle Asl le quote relative alle risorse aggiuntive regionali per il mantenimento del riconoscimento economico delle forme associative e del personale di studio, nonché le quote relative ai Fondi di qualificazione dell'offerta, oltre alla riconferma delle medesime risorse per i medici di continuità assistenziale, medicina dei servizi e medici di emergenza urgenza.
L’obiettivo è quello di realizzare, mediante la contrattazione, in ciascuna Azienda sanitaria locale una rete integrata di servizi finalizzati all'erogazione delle cure primarie, al fine di garantire la continuità dell'assistenza, l'individuazione e l'intercettazione della domanda di salute con la presa in carico dell'utente e il governo dei percorsi sanitari, socio-sanitari e sociali.
In quest’ottica il medico di famiglia rivestirà una funzione essenziale in quanto dovrà assumersi il governo del processo assistenziale, essere parte attiva della continuità dell'assistenza, essere parte integrante di un'aggregazione funzionale territoriale di medicina generale, operare all'interno di una specifica unità complessa di cure primarie e aderire al sistema informativo regionale.
"Bisogna aprire gli ospedali ai medici di famiglia – ha commentato l’assessore regionale alla Salute, Mario Mantovani - perché con gli interscambi e una collaborazione adeguata con i medici ospedalieri si possono risolvere i problemi emergenti del territorio. Non solo quelli dei pazienti acuti, ma anche quelli dei cronici, dei malati oncologici, dei cardiopatici e di tutti coloro che rappresentano i bisogni più attuali e imprescindibili della nuova società".
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