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Mercoledì 08 GENNAIO 2014
Meningite meningococcica. Oltre 6 casi su 10 causati dal batterio del sierogruppo B. Arriva il  vaccino Novartis

Autorizzato dall’AIFA il rilascio sul mercato del vaccino Novartis contro questa malattia, che colpisce senza preavviso persone sane. Il vaccino è importante soprattutto per i lattanti e somministrabile a partire dai due mesi di età. E il prossimo passo spetta alla Sanità pubblica

La meningite da meningococco (Neisseria meningitis) è una malattia batterica particolarmente temuta, che colpisce circa mezzo milione di persone l’anno. Oggi per la prima volta è stato rilasciato sul mercato il primo lotto del vaccino Novartis, autorizzato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), contro il meningococco B, un sierogruppo che causa oltre il 60% dei casi di questo tipo di meningite.  
 
Le società scientifiche FIMP, SIP, SItI e FIMMG propongono l’inserimento del nuovo vaccino tra quelli offerti attivamente e gratuitamente ai lattanti. Il vaccino è ora disponibile anche nel nostro Paese, dopo essere stato rilasciato in Francia, Regno Unito e Germania.
 
 “MenB è stato un bersaglio particolarmente difficile da raggiungere”, ha sottolineato Rino Rappuoli, Responsabile mondiale della della Ricerca di Novartis Vaccines, ma dopo anni di lavoro e ingenti investimenti in ricerca e sviluppo siamo riusciti, grazie all’utilizzo di una tecnica innovativa - la reverse vaccinology - a mettere a punto un vaccino efficace, partendo dal genoma del batterio. Lo sviluppo del vaccino è stato prima di tutto un grande successo della ricerca scientifica”.
“La vaccinazione contro il meningococco B”, ha affermato Paolo Bonanni, Professore presso il Dipartimento di Scienze della Salute (DSS) dell’Università di Firenze e Direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e medicina preventiva “rappresenta una necessità epidemiologica, ma anche etica e comunicativa non eludibile. Per tali ragioni le società scientifiche raccomandano il suo utilizzo per la vaccinazione gratuita di tutti i lattanti”.
 
Il vaccino è stato rilasciato sul mercato: ora nella prevenzione attraverso la vaccinazione, il prossimo passo spetta alla Sanità pubblica, come sottolineano gli esperti, che potrà mettere a disposizione dei cittadini questa nuova opportunità vaccinale con l’inserimento nei piani vaccinali delle singole Regioni e nel nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV).
I profili di tollerabilità e immunogenicità del nuovo vaccino sono stati valutati in un ampio programma clinico che ha coinvolto oltre 7.000 persone tra cui in Italia 11 istituti diversi e circa 1.500 tra neonati, bambini, adolescenti e adulti. Somministrabile a partire dai due mesi di età, il nuovo vaccino offre diverse opzioni di schedula vaccinale che possono essere integrate negli attuali programmi di vaccinazione di routine.
 
In generale, la meningite meningococcica esordisce improvvisamente in persone sane, soprattutto nei bambini nei primi mesi di età, con sintomi spesso simili a quelli influenzali, rendendocosìdifficile la corretta diagnosi negli stadi iniziali dell’infezione e limitando la possibilità di evitare le conseguenze più gravi.L’infezione batterica, inoltre, può portare al decesso entro le 24-48 ore: la meningite meningococcica ha una letalità tra il 9 e il 12%, ma in assenza di un trattamento antibiotico adeguato può raggiungere  L’unica arma di prevenzione è la vaccinazione, come sottolineano ancora gli esperti. L’epidemiologia dei diversi sierogruppi di meningococco varia considerevolmente a seconda dell’area geografica, ma in particolareil meningococco del sierogruppo B è stato responsabile nel 2011 del 64% dei casi totali tipizzati, rappresentando tra l’altro la causa principale della meningite meningococcica nei bambini al di sotto di un anno, con una percentuale in questo caso del 77%.
 
Viola Rita

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