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Martedì 07 GENNAIO 2014
Lazio. Fatebenefratelli: risanamento affidato alla confraternita
La struttura versa in una situazione critica, poiché negli ultimi tre anni sono state registrate perdite pari a 43 milioni di euro. Il timone torna nelle mani della Curia generalizia dell’ordine di San Giovanni di Dio che conterà sul supporto di advisor legali e finanziari per cercare di risanare il deficit.
Il caso Fatebenefratelli, lo storico ospedale capitolino martoriato da una pesante crisi finanziaria, si arricchisce di una nuova sorpresa. Sarà infatti la Curia generalizia dell’ordine di San Giovanni di Dio a “curare direttamente e personalmente il risanamento” dell’Ospedale San Giovanni Calibita all’Isola Tiberina che “da diverso tempo si trova ad affrontare una difficile situazione economico-finanziaria ed operativa”. Si tratta quindi di un ritorno al timone della struttura.
Tramite un comunicato stampa, l’ordine religioso annuncia che assicurerà la “sopravvivenza dell’ospedale”. Le ragioni delle difficoltà “sono da ricondurre principalmente al progressivo e rilevante contingentamento delle risorse pubbliche destinate all’assistenza sanitaria nazionale e territoriale”. L’ambizioso obiettivo che dovrà perseguire la gestione è quello di risanare i conti che, negli ultimi tre anni, hanno registrato perdite pari a 43 milioni. Il lavoro dell’ordine religioso sarà supportato dalla consulenza di advisor legali e finanziari. "Il deficit con le banche e i fornitori era diventato preoccupante, la nostra è una decisione inevitabile per salvaguardare l'ospedale - ha spiegato Frà Giampietro Luzzato, vicepresidente operativo del Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina - Per questo abbiamo deciso di avvalerci della consulenza dello studio Bonelli Erede Pappalardo e dei network Kpmg e Pwc".
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