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Martedì 07 GENNAIO 2014
Sperimentazione animale. Presidio Lav al Ministero della Salute per far rispettare l'articolo 13

Inizia questa mattina il presidio della Lega antivivisezione contro lo schema di decreto proposto dal Ministero della Salute che "non rispetta 10 punti su 13 dei principi contenuti nell'articolo 13 della legge 96-2013". La richiesta è quella di attenersi a quell'articolo 13 che limita la sperimentazione animale in Italia.

Da oggi fino al 14 gennaio la Lega antivivisezione manifesterà a Roma in Piazza Castellani (Lungotevere Ripa) negli orari d’apertura degli uffici ministeriali, dalle 9:00 alle 17:00. Secondo la Lav lo schema di Decreto Legislativo sulla vivisezione proposto dal Ministero della Salute non rispetta 10 punti su 13 dei principi e criteri direttivi vincolanti contenuti nell’articolo 13 della Legge 96-2013 di delegazione europea, in particolare su divieto di sperimentazioni didattiche, alcool, droghe, tabacchi, xenotrapianti, obbligo di anestesia, controlli, incentivazione dei metodi sostitutivi di ricerca. "Una proposta inaccettabile che è già stato bocciata dalle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato e da oggi dovrà essere esaminato dalle altre Commissioni parlamentari Sanità, Affari Sociali, Politiche Europee", spiega la Lav.

Anche se non vieta la sperimentazione sugli animali, per la Lav l'articolo 13 introduce almeno qualche vincolo e dei piccoli cambiamenti che però "spaventano la lobby vivisettoria abituata a detenere un potere intoccabile nascosto da spesse e impenetrabili cortine di fumo".
"Marginalizzate anche le testimonianze di malati o invalidi contro la vivisezione, in un clima di tirannia che lascia molta amarezza e rivela poca trasparenza verso i cittadini, indotti a credere che la vivisezione sia un male necessario - spiega in una nota la Lav -. La realtà è che centinaia di milioni di animali sono uccisi per ottenere fondi, imporre procedure non sicure sull’uomo (ultima cavia), in un processo in cui il malato non è un paziente, ma un cliente"

"Vogliamo dare voce non solo ai milioni di animali che ogni anno vengono usati nei test in tutta Europa, ma ad una ricerca etica e predittiva, senza crudeltà", conclude la Onlus.

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