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Martedì 16 NOVEMBRE 2010
Sanità integrativa: Fondo Est chiede alle Istituzioni più regole e più sostegno
Si è tenuto stamani il convegno sui primi quattro anni di vita di Fondo Est, un fondo integrativo di cui possono beneficiare impiegati nel terziario e nei servizi, nel turismo, nelle aziende farmaceutiche speciali e in quelle ortofrutticole ed agrumarie. Per Simonpaolo Buongiardino, presidente di Fondo Est l’obiettivo è chiaro: “È necessario che la legislazione regoli e sostenga queste esperienze e tutte quelle che definiamo di ‘secondo pilastro’”.
La sanità integrativa, dunque, avanza. “I lavoratori italiani che usufruiscono della copertura sanitaria di Fondo Est oltrepassano ormai la soglia del milione. Nel 2010 gli iscritti hanno raggiunto il numero di 1.146.001 (654.297 donne e 491.704 uomini) divisi in 119.639 aziende”. Ha detto Simonpaolo Buongiardino, presidente di Fondo Est.
La fetta più consistente di iscrizioni riguarda il settore del terziario e i dipendenti con corrispondente ccnl (934.924), seguiti dai dipendenti del turismo (206.443), delle farmacie speciali (3.653) e del settore ortofrutticolo (981). Sulla base del censimento effettuato dall'Istat nel
2001, risulta che la metà degli impiegati nel terziario è iscritta a Fondo Est. La regione italiana con il maggior numero di assistiti è la Lombardia: dei 539.195 lavoratori censiti, ben il 63,72% è iscritto a Fondo Est (per un totale di 343.050 impiegati iscritti). Segue il Veneto (con il 62,50% dei
lavoratori del terziario censiti dall'Istat), l'Emilia Romagna (55,82%) e Piemonte (55,23%). Staccate di poche lunghezze il Friuli Venezia Giulia (52,63%) e la regione Toscana (51,23%).
“Ormai gli enti di assistenza sanitaria integrativa - ha detto Buongiardino nella sua relazione - si stanno affermando, sullo scenario del welfare contrattuale, come un soggetto di tutto rilievo, sia in termini di prestazioni rese, che in termini economici, ed hanno dimostrato che l'intuizione, sulle grandi prospettive riservate alla bilateralità ed al dialogo sociale, era concreta ed è stata realizzata. È necessario che la legislazione regoli e sostenga queste esperienze e tutte quelle che definiamo di 'secondo pilastro', affinché la spesa sanitaria nel nostro Paese torni ad essere una risorsa di sviluppo e non come un drammatico problema di bilancio”.
“La nostra idea di sussidiarietà - ha risposto il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi, intervenendo al convegno – che abbiamo espresso nel nostro Libro bianco sul Welfare, non implica affatto disinteresse da parte dello Stato verso queste realtà, ma proprio una
capacità di immettere i vari settori della società in un contesto di regole efficienti e trasparenti. Vedo positivamente l'incremento della sussidiarietà e del sistema dei fondi integrativi. Ancora il 23% della spesa sanitaria privata è ‘out of pocket’: dobbiamo lavorare affinché il Sistema sanitario nazionale possa essere messo in sintonia col sistema dei fondi, ai quali spetta anche il compito di farsi sollecitatori di prevenzione del bisogno di salute”.
Parallelamente alla fornitura delle garanzie di assistenza sanitaria, Fondo Est è infatti impegnato nella battaglia per la prevenzione. Lo scorso anno, in città come Milano, Varese, Torino, Cuneo, Firenze, Roma, Napoli, Catania, Siracusa, Reggio Calabria e Caltanissetta, Fondo Est ha organizzato la campagna “In piazza contro la sindrome metabolica”. All'interno di camper attrezzati, personale medico ha diffuso materiale informativo ed eseguito esami ematochimici, di misurazione del Body Mass Index e della pressione arteriosa su circa 10 mila persone, cui sono stati immediatamente consegnati i risultati dei loro test. Soltanto tra gennaio e settembre 2010, Fondo Est ha erogato circa 40 mila prestazioni odontoiatriche preventive, tra ablazione del tartaro e visite specialistiche. Ogni anno, infine, grazie a Fondo Est, oltre 15 mila donne e 8 mila uomini si sottopongono a controlli oncologici preventivi.
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