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Mercoledì 18 DICEMBRE 2013
Facoltà straniere. Per l’odontoiatria la Romania è molto meglio che l’Italia
Gentile direttore,
in riferimento a quanto dichiarato dal dott. Renzo della Fnomceo Cao in merito alle università straniere, vorrei sottolineare che l’accesso alle facoltà sanitarie straniere è regolamentato da regolari e difficili test di ammissione, che il corso di studio è pari, per non dire di gran lunga superiore, a quello fatto in Italia.
In Romania, tanto per fare un esempio tanto caro a Renzo, il corso di odontoiatria è di sei anni e non cinque come in Italia, la preparazione che acquisiscono gli studenti è di gran lunga superiore a quella ottenuta presso le università italiane, in considerazione anche del fatto che lo studente già dal primo giorno di corso viene inserito all’interno della realtà ospedaliera venendo a diretto contatto con il paziente. Le strutture e le attrezzature sono all’avanguardia, non vetuste ed obsolete quali quelle che si vedono spessp nelle strutture universitarie italiane.
Caro dott. Renzo lo studente che studia all’estero viene posto sin dal primo giorno in sala settoria, io rammento che tanti colleghi hanno raggiunto la laurea in Italia senza mai vedere un cadavere o senza mai aver tenuto una siringa in mano.
Mi chiedo se le sue considerazioni non siano invece il frutto di una terribile paura di confrontarsi con chi ne sa più.
In ogni caso caro dott. Renzo esiste una normativa europea alla quale volente o nolente deve adeguarsi, o vuole forse mantenersi all’interno della sua monade protetto dalle sue tanto care università italiane.
Dott. Pietro Renda
Specializzando in chirurgia plastica e microchirurgia ricostruttiva, assistente presso la sezione di grandi ustionati ospedale regionale di Targu Mures, Romania
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