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Giovedì 12 DICEMBRE 2013
Calabria. Scopelliti: "Disavanzo sanità ridotto del 72%"
"Abbiamo recuperato 184 milioni e così il nostro deficit è passato da 254 a 70 mln". L'annuncio in Tv de governatore calabrese oggi a Uno Mattina. Scopelliti ha poi affermato che la mobilità passiva è stata ridotta di 11 mln per il 2011, "cifra che verrà riconfermata anche per il 2012".
"In Calabria, fino a poco tempo fa, dicevano i ministeri competenti che esistevano i 'bilanci orali'. Oggi, invece, ci è stato riconosciuto invece un grande lavoro. Da un disavanzo pari a 254 milioni oggi abbiamo ridotto a quota 70 milioni, attraverso un'azione incisiva contro sperperi e assunzioni clientelari. Ricordo che il disavanzo complessivo ereditato era di 1 miliardo e 441 milioni di euro". Così il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha fatto il punto della situazione intervenendo questa mattina alla trasmissione televisiva di Rai Uno, Uno Mattina.
"Abbiamo messo la parola fine, ripianando i debiti con l'accensione di mutui non indolori per le nostre casse - ha proseguito - L'emigrazione sanitaria nel 2011 è stata ridotta di 11 milioni e la stessa quota verrà confermata anche per il 2012". Tutto questo è avvenuto, ha spiegato il governatore, grazie ad una "inversione di rotta". "Prima venivano contrattualizzati grandi manager della sanità, prendendoli da tutta Italia, che, da una parte aprivano ambulatori in Calabria, ma dall'altra portavano i pazienti fuori dalla Regione. Oggi, invece - ha sottolineato - recuperiamo non solo personalità prestigiose calabresi ma cerchiamo di attrarre nuovamente i nostri conterranei attraverso qualità nei servizi sanitari".
"Mai un presidente della Regione Calabria aveva tagliato il disavanzo, mettendo le mani nelle tasche di chi si arricchiva non producendo effetti positivi per il territorio. Oggi - ha concluso Scopelliti - noi abbiamo ridotto di circa 2000 unità e non abbiamo mai fatto assunzioni scontrandoci con vecchie logiche clientelari. Voglio solo ricordare che, parlando di sanità, chi mi ha preceduto alla guida della Regione, l'aveva definita 'la nostra Fiat'".
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