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Venerdì 22 NOVEMBRE 2013
Toscana. Rossi: "Invecchiamento demografico impone strade innovative"

Il governatore, in occasione di un'iniziativa promossa da Neodemos, ha sottolineato che "la nostra regione è particolarmente longeva anche per effetto delle buone politiche sanitarie". E ha ricordato: "ridisegnare il welfare è obbligo verso le nuove generazioni".

"Il costante aumento nella speranza di vita non deve spaventarci: possiamo ancora difendere i grandi principi del nostro sistema sanitario in un contesto in cui la speranza di vita ha ormai toccato 85 anni per le donne e 80 per gli uomini, ma abbiamo il dovere di tentare strade innovative". Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, in occasione dell’iniziativa ‘sfida dell'invecchiamento demografico’ promossa da Neodemos presso l’Auditorium Stensen di Firenze.

Per Rossi è non solo necessario "ridisegnare l'intero sistema di welfare alla luce di trasformazioni demografiche" ma è anche obbligatorio "farlo subito per dare risposte adeguate anche ai problemi delle giovani generazioni".

La popolazione italiana molto anziana (oltre gli 80 anni), già raddoppiata tra il 1970 e il 1990, ha avuto un nuovo raddoppio fra il 1990 e il 2010 e secondo accreditate previsioni raddoppierà di nuovo nel 2050 avvicinandosi a 8 milioni. Secondo i dati rielaborati da Neodemos, l’Italia ha livelli di sopravvivenza – sintetizzabili con la speranza di vita alla nascita – tra i più alti al mondo: nel 2011, 85 anni per le donne e 80 per gli uomini, livelli migliori rispetto all’insieme dell’Unione Europea (83 e 77 anni), agli Stati Uniti (81 e 76 anni), alla Russia (76 e 64 anni), fanalino di coda in Europa. Il Giappone mantiene ancora un lieve vantaggio rispetto ai grandi paesi più longevi (Italia, Francia e Spagna). All’età di 65 anni, donne e uomini italiani hanno ancora una speranza di vita vicina a 23 anni per le prime, e a 19 anni tra i secondi, contro 21 e 18 anni per la Ue.

Rossi ha quindi ribadito la necessità di "affrontare il paradosso di questo nostro secolo": essere, dopo il Giappone, il secondo Paese più longevo del mondo ("e la Toscana più di altre regioni, anche per effetto delle buone politiche sanitarie"), ma trovarsi a fare i conti con i maggiori costi che il maggiore invecchiamento induce sul sistema socio-sanitario.

Numerosi gli spunti forniti da Enrico Rossi. Rivedere i Lea (livelli essenziali di assistenza) concentrandosi su una popolazione in cui gli over 80 saranno sempre più numerosi "e con un livello di autonomia ridotto". Riannodare la rete dell'assistenza socio-sanitaria "inglobandovi da protagonisti le famiglie e il volontariato", sostenere alcune politiche "per la fecondità e di sostegno all'immigrazione" che possano mitigare le dinamiche dell'invecchiamento.

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