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Venerdì 08 NOVEMBRE 2013
Costi standard. D’Anna (Pdl): “Introduzione a rischio senza riequilibrio del fondo”

Il senatore del Pd nonché leader di FederLab Italia specifica come “la volontà di introdurre, nel nuovo Patto per la salute, il metodo dei costi standard per il finanziamento del Ssn è certo un’ottima idea per la standardizzazione dei costi. Ma tanto non basta senza che si introduca, all’interno del sistema, il finanziamento a prestazioni”

“La volontà di introdurre, nel nuovo Patto per la salute, il metodo dei costi standard per il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale è certo un’ottima idea per la standardizzazione dei costi. Ma tanto non basta senza che si introduca, all’interno del sistema, il finanziamento a prestazioni”. A dirlo è il senatore Vincenzo D’Anna (Pdl), componente della commissione Sanità dell’aula di palazzo Madama.
 
“In altre parole - prosegue il parlamentare (che è anche leader nazionale di FederLab Italia, l'associazione dei laboratoristi d'analisi) - bisogna finanziare il Sistema sanitario sulla base del numero e della complessità delle prestazioni sanitarie rese all’utenza”. Continuare, infatti “a ripartire il fondo sanitario nazionale sulla base di indici ormai anacronistici (per altro tendenti a favorire le regioni del Nord a discapito di quelle meno abbienti), rischia di inficiare, sul piano della ricaduta della spesa, l’introduzione stessa dei costi standard”.
 
A questo punto, rilancia D’Anna: “occorrerà chiedersi se il ministro Beatrice Lorenzin vorrà continuare, col nuovo patto della salute, con il vecchio sistema di stampo statalista o vorrà introdurre criteri di parametrazione dell’efficienza, della qualità e del rapporto tra costi e benefici”.
“Tutto il resto - conclude il senatore - sono fumisterie propagandistiche che non serviranno ad arginare il debito sanitario né tantomeno migliorare il sistema sanitario a gestione statale che ancora agisce in regime di monopolio e con pagamento a piè di lista delle prestazioni erogate”.

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