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Giovedì 07 NOVEMBRE 2013
Renato Botti (ex DG sanità Lombardia ed ex San Raffaele) sub commissario alla sanità nel Lazio?

A fare l’ipotesi è Dago Spia che parla di una prossima nomina da parte del Governo. Sul nome di Botti ci sarebbe infatti l'assenso di Lorenzin ma anche  il viatico “prezioso” di Massicci (Mef). Il tutto, sempre secondo Dago Spia, potrebbe essere visto di buon occhio dall'imprenditoria sanitaria milanese che fa capo a Giuseppe Rotelli, nuovo patron del San Raffaele di Milano.

E’ una delle nomine più calde e attesa ormai da diversi mesi. Stiamo parlando della poltrona di sub commissario alla Sanità del Lazio. Cioè di colui che dovrà sostituire gli attuali sub commissari Gianni Giorgi e Giuseppe Antonio Spata e coadiuvare il presidente commissario Nicola Zingaretti nell’arduo compito di far uscire dalla crisi la regione con il più alto deficit sanitario della Penisola.
 
In questi mesi passati dal febbraio delle elezioni regionali, in cui si affermò l'esponenete Pd ed ex presidente della Provincia di Roma, di nomi ne sono girati tanti. Tra questi quello di Giovanni Bissoni, presidente di Agenas, di Massimo Russo, il magistrato siciliano ex assessore alla Sanità dell’isola, di Fulvio Moirano, direttore di Agenas e di Francesca Basilico, ex capo staff della segreteria tecnica dell’ex ministro della Salute Ferruccio Fazio.
 
Ma nessuna di queste (ipotetiche) candidature è andata in porto. Ora, secondo quanto scrive oggi l’informatissimo sito di Roberto D’AgostinoDago Spia”, il nome giusto sarebbe stato trovato.
 
E sarebbe quello di Renato Botti.  Nato nel 1957 a Caracas, Renato Botti vanta un curriculum di tutto rispetto. Presidente del Gruppo Merceologico Sanità di Assolombarda, membro della commissione sanità della Confindustria. Direttore Generale della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor di Milano. Membro dei Consigli di Amministrazione di Molmed Spa e Telbios Spa - società partecipate dalla controllata Science-Park Raf e da primari gruppi industriali e finanziari italiani, che operano, rispettivamente, nel settore delle biotecnologie e della telemedicina-teleassistenza. E poi, dal 1997 al 2002, potente direttore generale dell’Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia.
 
Insomma un pezzo da 90 della sanità lombarda. Sul nome di Botti, e veniamo alle anticipazioni di Dago Spia, il Goverrno si accingerebbe a firmare il decreto di nomina. Ci sarebbe infatti l'assenso del ministro alla Salute Beatrice Lorenzin e anche del Mef, nella persona di Francesco Masicci, il deus ex machina indiscusso nella gestione economica dei Piani di rientro dal deficit sanitario che, dal ministero dell’Economia, decide chi “promuovere” e chi “bocciare” nella gestione dei Piani. Un verdetto fondamentale per poter attingere a quella parte dei finanziamenti sanitari che a queste regioni vengono dati ormai da anni solo in base ai risultati raggiunti nel risanamento dei conti.
 
La nomina di Botti poi, sempre, secondo Dago Spia, potrebbe essere vista di buon occhio anche dall’ambiente imprenditoriale sanitario milanese che fa capo a Giuseppe Rotelli, il nuovo patron del San Raffaele dopo il crac di Don Verzé.
 
E Zingaretti? Dago Spia non ne parla, ma è evidente che il parere del  presidente commissario della Regione, seppur non stringente ai fini della nomina che è competenza del Governo, è certamente significativo per il sì finale. Dalla Regione, da noi interpellata sull'ipotesi Botti, non arrivano né conferme né smentite. "La nomina spetta al Governo", ci hanno detto laconicamente. Vedremo.

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