quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Giovedì 07 NOVEMBRE 2013
Congresso Fimmg. Efficacia cure? Per 9 Mmg su 10 migliora coinvolgendo il paziente
Per il 70% risulta fondamentale anche per prevenzione, stili di vita e malattie croniche. Il 92,7% dei medici afferma già di coinvolgere i pazienti nel processo decisionale, sia per le diagnosi che per le cure. È quanto emerge da una ricerca del Centro Studi Fimmg presentata oggi al 68° Congresso nazionale.
Il coinvolgimento attivo dei pazienti può migliorare l’efficacia e l’efficienza delle cure? Per 9 medici di famiglia su 10 la risposta è sì. Il 94% ritiene che la cura non è possibile se il paziente non si fida o non coopera, per il 72%, pur essendo responsabile il medico, una parte importante del suo esito dipende dall’assistito. È quanto emerge dalla ricerca annuale del Centro Studi Fimmg sulla corresponsabilizzazione (condivisione delle scelte con decisa condivisione delle responsabilità). I risultati sono stati presentati in occasione del 68° Congresso nazionale della Federazione, in corso a Roma.
Lo studio è stato realizzato su un campione rappresentativo, composto da 973 medici appartenenti all’universo degli iscritti alla Fimmg. Il 92,7% dei camici bianchi afferma già di coinvolgere sempre o spesso i pazienti nel processo decisionale, sia per le diagnosi che per le cure. Il 70% degli intervistati riferisce che è fondamentale coinvolgere i propri assistiti quando si tratta di prevenzione, stili di vita e malattie croniche. Il 79,5 % dice che i pazienti comprendono il significato delle diagnosi. Anche perché sono sempre più informati: il 78,3 % afferma che raccolgono informazioni su internet prima delle visite, il 62% che i pazienti non si fanno “scrupoli” a chiedere informazioni e a discuterle, mentre il 52,8 % afferma che i propri assistiti sono in grado di discutere le opzioni di trattamento.
“L’indagine che abbiamo condotto ha l’obiettivo di comprendere la sensibilità della professione verso questa inevitabile tendenza al coinvolgimento più attivo del paziente; che non significa per il medico rinunciare al governo nella relazione con l'assistito. Anzi - ha spiegato il responsabile del Centro studi Fimmg, Paolo Misericordia - sono proprio i medici che lavorano in gruppo e che sono inseriti in una organizzazione, quelli che riconoscono al medico un ruolo centrale nella gestione della complessa relazione con il paziente".
E cosa ne pensano, invece, i pazienti? Doxa-Pharma, collaborando in questa ricerca con il Centro Studi della Fimmg, ha realizzato un’indagine su un campione rappresentativo di 400 pazienti che si sono recati almeno una volta nell’ultimo mese dal proprio medico di famiglia. Il 76% si è dichiarato soddisfatto del rapporto che ha con il proprio medico. Otto cittadini su 10 considerano elevato il coinvolgimento in termini di informazione e condivisione per le scelte e le decisioni. Tutti aspetti valutati dai pazienti molto importanti: molto elevata (media 8,4 sulla scala da 1 a 10) è considerata ad esempio l’importanza di essere coinvolti nella scelta della terapia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA