quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Lunedì 04 NOVEMBRE 2013
Sicilia/2. L’inciampo della Regione e del suo comitato etico sui compiti dell'infermiere
Gentile Direttore
Repetita iuvant, dicevano i padri del diritto Romano, ma in questo caso, come in molti altri giustamente messi in evidenza sul vostro quotidiano, sembra che, ripetere di continuo le stesse cose non giovi e non aiuti nella comprensione delle più elementari norme del diritto sanitario. Mi riferisco al clamoroso “inciampo” commesso dalla Regione Siciliana, ad opera del comitato etico CO.RE.B insediato dalla giunta Crocetta. Giunta per altro, di centro sinistra che si dovrebbe guardare bene dal commettere simili errori, avendo come colleghi di partito la nostra Presidente Silvestro (Ipasvi nazionale).
Un errore clamoroso che, come al solito, viene sottaciuto e relegato ai soliti disfattisti che come il sottoscritto, puntualizzano sempre sugli stessi e noiosi argomenti, “le competenze infermieristiche”.
Orbene, questo geniale comitato etico messo in piedi in fretta e furia per assolvere ad alcuni compiti istituzionali della giunta Siciliana, all’interno del quale c’ è anche un Infermiere. Si è profuso con molta abnegazione e solerzia, nello stilare una “Guida per il paziente che si ricovera in Ospedale” fulgido esempio di competenze e di senso istituzionale si direbbe. Invece ha redatto un documento che non solo è parzialmente corretto, ma di certo è palesemente illegittimo, offensivo e dequalificante nella parte che riguarda le competenze Infermieristiche.
Nel documento si legge a pag. 71 della G.U. si legge: “… Lei riceverà dal caposala o da un’infermiere le informazioni essenziali sulla sala in cui si ricovera, sui bagni e sul funzionamento del reparto”. E di nuovo a pag. 72: “I compiti degli infermieri sono due, l’uno e l’altro essenziali per la Sua vita in ospedale … accompagnarla in bagno, o eventualmente provvedere alla Sua pulizia se come accade il numero di operatori socio-sanitari in servizio in reparto è insufficiente”. Il solo fatto di averlo scritto è già di per sé un apodittica offesa alla professione, ma il fatto che sia stato stilato alla presenza di un collega Infermiere (componente permanente del comitato) è a dir poco paradossale, se gli stessi appartenenti la categoria disconoscono le proprie competenze ed addirittura ne palesano delle altre illegittime allora vuol dire che siamo alla frutta. Pur comprendendo lo spirito e le buone intenzioni del comitato, che comunque non si capisce perché legiferi in fatto di compiti professionali.
Quello che lascia interdetti è l’assoluta non curanza con la quale si producano documenti istituzionali che ledano la dignità e la professionalità di una categoria. Non serve certo ribadire che, non è necessaria una preparazione Universitaria per poter accompagnare un paziente in bagno o fargli le cure igieniche e ne tantomeno aver anche acquisito dei Master di primo o secondo livello. La semplicità con la quale vengono attribuiti dei compiti illegittimi alla professione, ci fa capire che non è servito a nulla collocare una rappresentante la professione stessa, in Parlamento. A nulla è servito candidare più di un Infermiere sugli scranni di Montecitorio, nessuno di loro ha preso mai direttamente o indirettamente le difese della nostra vituperata Professione.
Invitiamo perciò la giunta Crocetta a porre immediato rimedio alla caduta di stile che ha rappresentato con la pessima redazione della “guida ai pazienti ricoverati” e che in futuro prima di redigere qualsivoglia documento, per giunta a carattere ufficiale, ci si informi sulle competenze e sulle qualifiche dei soggetti che si intende includere.
Carlo Pisaniello
Infermiere forense
Segr. Naz. “Avvocatura di Diritto Infermieristico”
© RIPRODUZIONE RISERVATA