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Sabato 26 OTTOBRE 2013
Tumori testa-collo. La prognosi si stabilisce con i microRNA 

Uno studio multidisciplinare italiano dell'IRE di Roma ha svelato la correlazione tra una mutazione genica, l’espressione di specifici microRNA e la prognosi dei tumori della testa e del collo. Questa scoperta, pubblicata su Annals of Oncology, potrebbe avere importanti ripercussioni in campo clinico.

Stabilire la prognosi dei tumori della testa e del collo potrebbe da oggi essere più semplice grazie a uno studio pubblicato su Annals of Oncology e condotto da ricercatori dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma: gli scienziati avrebbero infatti scoperto che specifici microRNA sono associati alle mutazioni del gene TP53, da cui dipende una minore sopravvivenza dei pazienti con tumori della testa-collo. In altre parole le mutazioni di TP53 e i microRNA associati, sono un fattore prognostico negativo nei carcinomi squamosi della testa e del collo e sono indipendenti dalle altre variabili cliniche.

I tumori della testa e del collo (laringe, faringe e cavità orale) rappresentano il sesto tipo di malattia neoplastica più frequente al mondo, con circa 500.000 nuovi casi per anno. Queste patologie sono note per avere sviluppi molto differenti da paziente a paziente. Da qui nasce la necessità di studiare alcuni geni come possibili marcatori molecolari, capaci di predire il decorso clinico del paziente e la risposta alla terapia. “Dalle analisi svolte su una casistica di 121 tumori della testa e del collo afferenti al nostro Istituto, è emerso che il 60% dei pazienti ha una o più mutazioni nel gene TP53 e la presenza delle mutazioni è associata ad una minore sopravvivenza libera da malattia”, ha spiegato Giulia Fontemaggi coautrice del lavoro. “Questa associazione è ancor più significativa nel sottogruppo di pazienti che sono stati sottoposti a terapia adiuvante dopo l’intervento chirurgico.”
 
“La successiva analisi di espressione dei microRNA ha portato all’identificazione di 49 microRNA associati alla mutazione del gene TP53. L’espressione di alcuni di questi microRNA correla con la sopravvivenza libera da malattia, e/o con la sopravvivenza totale. Da sottolineare è il fatto che questi microRNA sono prognostici sia se considerati individualmente che come gruppi”, ha specificato.
“L’analisi dei microRNA ci ha permesso di identificare i tumori più aggressivi ci sono ottime possibilità che queste molecole possano in futuro essere utilizzate come bersagli per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche”, ha poi commentato Ruggero De Maria, Direttore Scientifico del Regina Elena.

Lo studio è stato condotto dal team di Giovanni Blandino dell’area di Medicina Molecolare IRE, in collaborazione con l’Otorinolaringoiatria, diretta da Giuseppe Spriano e finanziato da AIRC e da fondi IRE (New Idea Award).

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