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Martedì 22 OTTOBRE 2013
Lazio. Al Grassi di Ostia carenza e demansionamento infermieri
La denuncia del dirigente Lucio Di Camillo, che racconta come, nell’ospedale laziale, vi siano da una parte infermieri che lavorano fino a 17 ore consecutive e, dall’altra, infermieri costretti a svolgere lavori non proprio della professione a causa della carenza di personale ausiliario.
“Si vuole risparmiare sulla pelle dei lavoratori e degli Infermieri?”. È quanto si chiede il dirigente della Uil Fpl, Lucio Di Camillo, denunciando le condizioni dell’ospedale Grassi di Ostia. “C'è una forte carenza di personale infermieristico”, racconta. “Molti reparti si trovano sotto organico con rischio elevato per gli operatori ed i stessi pazienti. Il pronto soccorso, la cardiologia, l'ortopedia, la chirurgia , la medicina , la neonatologia sono i reparti in condizioni peggiori”.
Il sindacalista spiega che ci sono infermieri che effettuano uno “straordinario programmato violando ogni regola contrattuale” lavorando “fino a 17 ore consecutive e, a volte, senza neanche la possibilità di effettuare mezz’ora di pausa fra un turno e l'altro per il recupero psico-fisico”.
“Ma oltre il danno anche la beffa”, denuncia Di Camillo. “Per la carenza di personale di supporto come per esempio gli ausiliari, al Grassi il personale infermieristico è costretto, per non creare disagio ai pazienti ed alle normali attività di reparto ad essere demansionato, quindi ad effettuare mansioni non proprie della professione Infermieristica, che ricordiamo è oggi a seguito di riforme legislative è una professione intellettuale che si occupa dell'assistenza”.
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