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Martedì 15 OTTOBRE 2013
Caso Marlia. Anche i medici radiologi hanno le loro responsabilità
Gentile Direttore,
il 14 ottobre è iniziato il dibattimento per il caso Marlia, contestualmente si è svolto l’incontro tra i rappresentanti della Federazione Nazionale i Collegi regionali e rappresentanti politici toscani e nazionali, con la presenza di un foltissimo gruppo di colleghi da varie regioni.
Tutti si auspicano la migliore soluzione di questo caso, dando alla magistratura il massimo della fiducia, ma nel caso che i colleghi vengano condannati è chiaro che tutti quanti noi siamo colpevoli.
Di conseguenza potrebbe esserci la paralisi del sistema.
Rispetto l’ennesima puntualizzazione del sindacato dei medici radiologi penso che occorre essere un pochino più onesti. Solo pochi giorni fa si leggeva dell’ennesimo grido d’allarme della Sirm che denunciava, se non sbaglio, che un esame su tre fosse da ritenersi inutile. Quindi chi meglio del medico radiologo può migliorare questo rapporto? Ogni richiesta, anche interna non solo ambulatoriale, dovrebbe essere giustificata e quindi il medico radiologo potrebbe negarne anche l’esecuzione. Quante volte accade?
Il grido di denuncia della Sirm potrebbe essere la risposta ed anche un autogol.
Ma sicuramente non è pensabile denunciare e condannare il TSRM che fisicamente esegue l’esame, scrivendo poi le cose che in questo periodo abbiamo letto da parte di rappresentanze dei medici radiologi.
Queste affermazioni ci riportano le assurde posizioni di quant’anni fa.
Poi vorrei ricordare che ben venga questa caso, forse si giungerà alla definizione del vuoto” interpretativo” e non solo, ma il “caso Marlia” guarda caso nasce dalla denuncia di un sindacato dei medici radiologi toscano. Quindi meditiamo sulle cose che poi leggiamo. Meditiamo.
Giuseppe Squilla
Coordinatore T.S.R.M.
Radiologia diagnostica e interventistica
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