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Martedì 01 OTTOBRE 2013
Lazio. Al via campagna di prevenzione tumori seno 'Ottobre rosa'
Per tutto il mese sarà possibile, con orari più flessibili rispetto al normale, effettuare le visite mediche specialistiche e gli esami necessari al controllo periodico a cui le donne, di una certa fascia di età, dovrebbero sottoporsi. Zingaretti: "Scelta strategica di prevenzione".
Parte domani, martedì 1 ottobre, ‘Ottobre Rosa’ la campagna di prevenzione, sensibilizzazione ed educazione sanitaria per le donne, in particolare dei tumori al seno, promossa per la prima volta dalla Regione Lazio.
La campagna, che si tiene in contemporanea anche in altre regioni italiane, prevede una serie di iniziative per lanciare il messaggio che la prevenzione resta la principale forma di cura delle malattie che colpiscono la popolazione femminile. Obiettivo dell’iniziativa è anche quello di valorizzare l’intero sistema di screening della sanità laziale. La sede della Giunta regionale sarà illuminata con il colore rosa per l’intero mese di ottobre e a disposizione delle cittadine, dei cittadini e delle famiglie ci sarà in tutte le strutture ospedaliere del territorio del materiale informativo con riferimento ai tumori alla mammella.
Alla campagna hanno aderito tutte le Aziende Sanitarie, le strutture ospedaliere, i Policlinici Universitari e gli Ircss, dove sarà possibile, con orari più flessibili rispetto al normale, effettuare le visite mediche specialistiche e gli esami necessari al controllo periodico a cui le donne, di una certa fascia di età, dovrebbero sottoporsi. E infatti l’iniziativa si rivolge a un range di età compresa tra i 45 e i 74 anni, indirizzando ai programmi di screening delle Asl del Lazio le donne tra 50 e 69 anni.
Alle donne in tale fascia e residenti nella regione, da anni viene recapitata una lettera contenente l’invito a presentarsi alla Asl di riferimento per effettuare una mammografia di screening. Nella lettera di invito è indicato il numero verde che ogni Asl mette a disposizione per chiedere informazioni e spostare l'appuntamento prefissato. Se l'esito della mammografia risulta sospetta o positiva, la donna viene inserita in un percorso senologico attraverso il quale vengono effettuati approfondimenti diagnostici appropriati, fino all'eventuale intervento chirurgico.
La risposta delle donne del Lazio allo screening organizzato tuttavia è inferiore alla media nazionale. Aderisce ai programmi di screening il 40% della popolazione invitata, valore al di sotto della media nazionale che proprio attraverso campagne di questo tipo la Giunta Zingaretti intende incrementare, raggiungendo l’obiettivo stabilito dal Ministero della Salute che è quello del 60%. Inoltre l' effettuazione della mammografia all'interno dei programmi di screening organizzati permetterebbe di dare un taglio alle liste di attesa, lasciando maggiori disponibilità per le mammografie cliniche per le donne non incluse nella fascia di età di screening.
Durante il mese di ottobre le donne non comprese nella fascia di età raccomandata nello screening (45-49; 70-74 anni) possono invece telefonare ai punti di accesso delle strutture indicate nel sito della regione per poter prenotare una visita senologica e il test raccomandato. A ‘Ottobre rosa’ hanno aderito i medici di medicina generale attraverso le sigle sindacali che si sono impegnate a diffondere il messaggio di sensibilizzazione. La sinergia con gli stakeholder (medici di medicina generale e associazioni) ha l'obiettivo di informare le donne circa l'importanza della prevenzione e contribuirà ad aumentare la partecipazione delle donne ai programmi di screening offerti dalla Regione Lazio attraverso le Asl .
"Si parte da questa campagna per sensibilizzare mettendo di pù e meglio in rete quello che già c'è nelle strutture ospedaliere - ha sottolineato il governatore Zingaretti - Invitiamo tutte le donne a prenotare la loro visita con lo slogan 'Ricordati di te' perchè c'è un diritto inalienabile che deve essere riconosciuto da parte delle istituzioni pubbliche. Non esiste crisi ne' esistono tagli alla sanità che possano far venir meno l'elementare bisogno di un servizio: lo screening alla mammella come grande scelta strategica di prevenzione. E' giusto per le donne ed eè giusto e utile per un'amministrazione che vuole prevenire e non solo curare il male".
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