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Lunedì 30 SETTEMBRE 2013
Meningite. Pediatri: “Non abbassare la guardia”

“L’unico strumento per difendersi da questa malattia è la profilassi vaccinale”, affermano gli esperti della Fimp spiegando oltre ai vaccini contro i ceppi A, C, Y e W135 della meningite meningococcica, oggi è disponibile un vaccino anche contro il meningococco B.

“Nella lotta contro la meningite la scienza ha compiuto passi importantissimi, ma non basta. Occorre una presa di consapevolezza da parte delle istituzioni che hanno il compito tutelare la salute pubblica con efficaci programmi di immunizzazione e delle famiglie che devono essere correttamente informate per scegliere liberamente come proteggere i loro bambini da questa malattia”. Ad accendere i riflettori sulla meningite è il presidente della Federazione dei medici pediatri (Fimp), Alessandro Ballestrazzi, in occasione del Congresso Nazionale appena concluso a Roma.

“La meningite meningococcica è la principale causa di meningite in Europa, soprattutto tra i neonati che nella fascia tra i 4 e gli 8 mesi di vita fanno registrare la maggior incidenza di casi. Oggi sappiamo che il meningococco B è responsabile di oltre 6 casi su 10 di meningite meningococcica in Italia e che i bambini più piccoli sono i più esposti a questa malattia la cui diffusione è ampiamente sottostimata”, spiega Chiara Azzari, Direttore della Clinica Pediatrica II del Dipartimento di Pediatria Internistica, all’Università degli Studi di Firenze e Azienda Ospedaliero-Universitaria “A. Meyer” di Firenze.

“Le classi d’età a maggior rischio per la meningite – prosegue Azzari - sono due: la fascia 0-12 mesi e gli adolescenti tra 12 e 18 anni. Ecco perché la prima barriera protettiva deve essere posta ai 2 mesi, con programmi di vaccinazione ad hoc, se vogliamo che i casi di meningite diminuiscano. L’unico strumento per difendersi da questa malattia - afferma Azzari - è la profilassi vaccinale”. Finora esistevano vaccini in grado di proteggere contro i ceppi A, C, Y e W135 della meningite meningococcica, ma grazie al via libera delle autorità regolatorie europee ed italiane è da poco disponibile un vaccino anche contro il meningococco B, frutto della ricerca dei laboratori italiani”.

La meningite è una malattia subdola perché colpisce persone sane ed è identificabile come una patologia grave del sistema nervoso centrale e delle membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale, che può avere anche conseguenze letali (la meningite menigococcica ha una letalità tra il 9 e il 12%, ma in assenza di un trattamento antibiotico adeguato può raggiungere il 50%) o causare disabilità permanenti. La sua sintomatologia varia a seconda dell’età.
Se nell’adulto e nei bambini più grandi si può manifestare con febbre, mal di testa, vomito e rigidità nucale, nei bimbi più piccoli la temperatura corporea può essere nella norma o, addirittura, essere più bassa della media, pur in presenza di uno stato di assopimento tipico di chi non risponde agli stimoli. Tale sintomatologia allarma i genitori che hanno come primo punto di riferimento il pediatra di famiglia.

Ma anche le istituzioni hanno un ruolo fondamentale. E non solo. Secondo Ballestrazzi “nell’informazione sulle patologie e sulle armi a disposizione per sconfiggerle giocano un ruolo determinante anche le associazioni impegnate tutti i giorni sul campo per diffondere messaggi corretti. Impegno tanto più importante oggi perché si assiste ad una nuova spinta dei movimenti contrari alle vaccinazioni che, anche attraverso un potente strumento di comunicazione come internet, spesso diffondono messaggi privi di validità scientifica”.

“Sono contenta di sapere che all’interno del programma del VII Congresso Nazionale Scientifico Fimp ospitato in questi giorni a Roma si sia dato spazio al tema meningite e prevenzione vaccinale – commenta Amelia Vitiello, Presidente del Comitato Nazionale contro la Meningite -. Essere informati è il primo passo per sconfiggere la meningite e ringraziamo la Fimp per il suo impegno nella diffusione di questo importante messaggio di prevenzione a tutte le mamme, affinché la vaccinazione possa diventare una scelta libera e consapevole”.
 

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