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Lunedì 30 SETTEMBRE 2013
Disagio mentale e arte. A Roma la prima tappa della mostra itinerante
‘La Diversità dell’arte’ raccoglie i lavori realizzati nei laboratori della Comunità di Sant'Egidio ed è ospitata dalle sedi di Baxter. Previste anche altre tappe: Rieti, Pisa, Sesto Fiorentino, Monselice e Grosotto.
‘La Diversità dell’arte’, mostra itinerante, prende il via dalla Capitale per toccare diverse città italiane nei prossimi mesi, in cui sarà possibile ammirare e acquistare alcune opere realizzate da persone con disabilità mentale nei Laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio.
Dopo una permanenza di una settimana, le tele saranno esposte nelle altre sedi di Baxter in Italia: Rieti, Pisa, Sesto Fiorentino, Monselice e Grosotto. Le 24 opere fanno parte delle 150 piccole tele che nel 2011, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, sono state esposte presso la sala delle Bandiere al Quirinale nella mostra “Noi, L’Italia”, inaugurata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Attraverso le 150 tele e i testi scritti dai disabili è stata ripercorsa la storia passata e recente del nostro Paese.
Il lavoro delle persone con disabilità che partecipano ai laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio è stato presentato al pubblico a partire dal 2003 in diversi luoghi istituzionali, a Strasburgo, Roma, Firenze, Milano, Genova ed altre grandi città.
“Dai lavori artistici realizzati dagli artisti disabili della Comunità di Sant’Egidio – afferma Silvio Gherardi, presidente ed amministratore delegato di Baxter Italia – è nata l’idea di realizzare una mostra itinerante in tutte le nostre sedi e di mettere all’asta le opere per raccogliere fondi da riservare alla comunità e investire su progetti di solidarietà come quello che presentiamo oggi. Ci è sembrato naturale destinare la donazione ad un’associazione che lavora in ambito sociale perché Baxter da sempre promuove una politica di ‘inclusione’. Quest’anno abbiamo pensato di rivolgere la nostra attenzione alle persone disabili la cui intelligenza, imprevedibile, produttiva e liberatoria, rappresenta una chiave di volta per una definitiva rottura dei pregiudizi culturali vigenti nelle società contemporanee”.
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