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Mercoledì 25 SETTEMBRE 2013
Precari Pa. Cgil, Cisl e Uil al Parlamento: “Basta strumentalizzazioni o mobilitazione”
Per Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa il decreto 101/2013 “non contiene alcuno strumento di stabilizzazione diretta ma soltanto delle misure minimali, peraltro fortemente insufficienti”. E i sindacati scrivono alle Camere, dove il decreto è approdato per la conversione in legge.
“L’acceso dibattito tra forze politiche, parti sociali e opinione pubblica, che in questi giorni sta accompagnando l’iter parlamentare per la conversione del decreto legge PA, oltre a suscitare notevoli perplessità, desta enorme preoccupazione”. Ad affermarlo sono Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, Segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, in una nota congiunta inviata ai gruppi e alle commissioni parlamentari, dove si sottolinea come “una componente fortemente ideologica stia caratterizzando le discussioni in corso nonché l’approccio troppo semplicistico e frettoloso”.
“E’ allarmante - proseguono i quattro sindacalisti - che rispetto a una questione che tutti affermano di voler risolvere si tenti di far passare delle norme minime di responsabilità per una 'sanatoria' lesiva addirittura dei diritti costituzionali. Si tratta di una mistificazione della realtà: il decreto 101/2013 non contiene alcuno strumento di stabilizzazione diretta ma soltanto delle misure minimali, peraltro fortemente insufficienti, per dar vita a un diverso approccio al problema. Il decreto è inoltre a onere zero per la spesa pubblica”.
“E' evidente che la scelta di abbandonare al loro destino oltre 110mila persone in carne e ossa, fatta per un calcolo cinico, non possa che causare una reazione. Nel caso in cui il Parlamento e il Governo, per l'ennesima volta, non saranno in grado di produrre una proposta efficace e risolutiva – conclude la nota unitaria – valuteremo, assieme alle lavoratrici e ai lavoratori precari e non, tutte le iniziative necessarie da mettere in campo, compreso il ricorso a una mobilitazione generalizzata”.
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