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Giovedì 19 SETTEMBRE 2013
Malattie respiratorie. In Ue responsabili di 1 morte su 8
Nel 2030 si stima che polmoniti, tubercolosi, Bpco e cancro del polmone saranno responsabili di 1 caso di morte su 5 a livello mondiale. Un impatto enorme sulla salute ma anche sulle tasche dei cittadini, che in Europa spendono per le malattie respiratorie 390 miliardi di euro all’anno.
È allarme malattie respiratorie. A lanciarlo sono stati gli esperi riuniti dal 7 all’11 settembre a Barcellona per il Congresso europeo delle malattie respiratorie. Già oggi, nei 28 Paesi della Comunità europea, queste patologie sono responsabili di un caso di morte su otto, ovvero 661.000 morti l’anno. E il futuro non sarà di certo clemente: le proiezioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per il 2030 stimano infatti che polmoniti, tubercolosi, BPCO e cancro del polmone saranno responsabili di un caso di morte su 5 a livello mondiale. Un impatto enorme sulla salute e sulle tasche dei cittadini, dal momento che in Europa i costi per le malattie respiratorie ammontano a 390 miliardi di euro l’anno. Sono questi solo alcuni dei dati pubblicati nel Libro Bianco Europeo del Polmone, presentato a Barcellona in occasione del congresso della Società Europea di Malattie Respiratorie (ERS).
“La BPCO, Broncopneumopatia cronica ostruttiva, rispetto alle principali cause di morte, è stabilmente in aumento e soprattutto, per quanto riguarda questo triste primato, unica in controtendenza rispetto alle patologie cardiache e neurologiche”, spiega Vittorio Cardaci, responsabile del Reparto di Pneumologia Riabilitativa dell’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma. “I fattori di rischio - sottolinea lo pneumologo - sono ampiamente noti e taluni per certi versi aggredibili: inquinamento ambientale e fumo di sigaretta in tal senso la fanno da padrone. E’ altrettanto vero che è ancora necessario fare una importante campagna di informazione sulla popolazione, al fine di poter effettuare una diagnosi corretta della malattia e così assicurare un intervento precoce ed efficace. Per tale ragione non bisogna mai sottovalutare sintomi quali aumento del catarro e dispnea”.
Una visita specialistica pneumologia ed una spirometria, avverte infatti l’esperto, “possono aiutare a svelare situazioni in fase “borderline” che adeguatamente trattare possono limitare i danni di una malattia altrimenti inesorabile”.
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