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Mercoledì 04 SETTEMBRE 2013
Profuga muore dopo sbarco. Il marito dona gli organi. Lorenzin: “Gesto commovente”
Appena sbarcata con il gommone a Siracusa, la donna proveniente dalla Siria era stata ricoverata per un arresto cardiocircolatorio. I suoi organi salveranno la vita di tre italiani. Viaggiava insieme ai due figli e al marito che, subito dopo il decesso, ha dato l’assenso per donare gli organi.
“È commovente. È l'esempio che anche in situazioni drammatiche di estremo bisogno, come sono quelle dei profughi che arrivano sulle nostre coste, ci sono persone che riescono a compiere gesti d'amore verso il prossimo che vanno silenziosamente a beneficio di altri”. Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, commenta con una nota ufficiale la donazione di organi di una profuga siriana morta pochi giorno dopo lo sbarco sulle spiagge di Siracusa.
La donna, riferisce l’Aido (Associazione italiana per la donazione di organi) era in fuga dalla Siria e, giunta in Sicilia il 28 agosto in gravi condizioni, era stata subito ricoverata all'Ospedale Umberto I per un arresto cardiocircolatorio. Viaggiava insieme ai due figli e al marito che, subito dopo il decesso della donna, ha dato l’assenso per donare gli organi. “Un gesto di grande generosità, uno slancio d’amore verso il prossimo nonostante l’infelice vita che il destino aveva riservato a questa famiglia. Una mano tesa verso un popolo straniero, verso una nuova vita, verso un futuro più giusto”, ha commentato la stessa Associazione.
Un gesto che anche il ministro della Salute ha voluto sottolineare, inviando un messaggio di “profondo ringraziamento al marito e ai figli” e “tutta la mia vicinanza alla famiglia siriana per aver consentito con il loro generoso dono di prenderci cura di pazienti in lista d’attesa”.
Gli organi della profuga siriana, infatti, serviranno a salvare la vita a tre pazienti in lista d’attesa in Italia.
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