quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Mercoledì 04 SETTEMBRE 2013
Test diagnostici. Migliorano risultati clinici, sicurezza dei pazienti e riducono la spesa sanitaria
Nel mondo il 70% delle decisioni in ambito clinico, vengono prese con il supporto della diagnostica il cui impatto sulla spesa sanitaria mondiale è pari al 2%. Questi i dati presentati al Roche Diagnostics Day organizzato a Rotkreuz ( Svizzera).
“Una diagnostica accurata e affidabile fornisce informazioni fondamentale a medici e professionisti della salute affinché vengano adottate decisioni terapeutiche e chirurgiche per trattare al meglio il paziente”.
Lo ha detto Roland Diggelman capo mondiale della Roche Diagnostics, presente in 130 paesi con circa 28mila dipendenti e un fatturato di 10,3 milioni di franchi svizzeri, in occasione del Roche Diagnostics Day organizzato a Rotkreuz ( Svizzera).
“Con i sistemi CoaguChek – ha sottolineato James Creeden, Chief Medical Officer Roche Professional Diagnostics – è possibile ridurre del 60% il tasso di mortalità in pazienti con fibrillazione atriale sottoposti a terapia anticoagulante”. Si tratta di device utilizzabili dal paziente e/o dal medico (quindi senza ricorso all’ospedale) per monitorare il livello di coagulazione e di modificare la dose di farmaco per raggiungere l’ottimale range terapeutico.
Nel mondo ogni anno vengono colpite da infarto 15 milioni di persone, di queste ne muoiono 5 milioni l’anno e altrettante subiscono invalidità permanente. Studi internazionali hanno dimostrato nel 2004, che sarebbe stato possibile risparmiare 1,3 miliardi di dollari se solo la metà di coloro che soffrivano di fibrillazione atriale avessero effettuato l’automonitoraggio. Dati confermati da un altro studio tedesco in cui era evidenziato un risparmio di un terzo della spesa sanitaria dovuto alle complicanze cardiovascolari se fosse stato utilizzato uno dei sistemi coaguChek.
Un altro settore a forte impatto socio-sanitario è la prevenzione del tumore del collo dell’utero. L’Oms stima che ogni anno nel mondo mezzo milione di donne vengono colpite da questa neoplasia la cui mortalità raggiunge il 50per cento. Il tumore della cervice uterina è la seconda neoplasia per incidenza e mortalità nella popolazione femminile tra i 15-44 anni. Un diagnosi precoce e tempestiva aumenterebbe del 90 per cento il tasso di sopravvivenza nelle donne colpite.
Pap-test e più recentemente Hpv test o test del Dna gli strumenti per la diagnosi precoce. Purtroppo non sempre il pap-test è affidabile: uno studio internazionale ha dimostrato che un terzo delle donne che si erano sottoposte al pap-test con esito negativo, avevano poi sviluppato il tumore.
La Roche Diagnostics sta mettendo a punto un nuovo Hpv test più sensibile e veloce per identificare le donne ad alto rischio ma che non necessitano di colposcopia, anche se sono positive ai 12 genotipi più pericolosi nello sviluppare il tumore. Con questo test si riducono del 50 per cento gli interventi e i relativi costi.
Nuovo e interessante campo di applicazione dei test diagnostici è nel settore della chirurgia.
Nel mondo ogni anno duecento milioni di persone affrontano interventi chirurgici non cardiaci. Di questi oltre un milione muore per complicanze a trenta giorni dall’operazione e un terzo per attacchi di cuore. Lo studio Vision effettuato su oltre 15 mila pazienti ha usato il test di Roche Diagnostics basato sulla misurazione della Troponina T. Il livello di questa proteina rilasciata dal muscolo cardiaco indica che si è verificato di un danno al cuore. L’importanza di effettuare nei primi tre giorni dall’intervento questa misurazione può aiutare i medici a individuare i malati a più elevato rischio di morte nei trenta giorni successivi l’operazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA