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Mercoledì 07 AGOSTO 2013
Veneto. Bilancio sanità 2012 chiuso con risultato positivo di 42 mln
Per il 2013, invece, i bilanci preventivi "tengono conto delle difficili situazioni di contesto". Su tutte, la prevista "riduzione del Fondo Sanitario Nazionale per l'anno in corso di un miliardo di euro a livello nazionale".
In Veneto la giunta regionale ha approvato due delibere, presentate dall’assessore alla sanità, Luca Coletto, attraverso cui si certifica la chiusura del bilancio 2012 della sanità e si determinano le previsioni per il 2013.
Per quanto riguarda il 2012, il bilancio consolidato evidenzia un risultato economico positivo pari a 42 milioni di euro. “Si tratta dell’effetto della rigorosa applicazione – spiega una nota della Regione - di costi e dotazioni standard, strumenti la cui efficacia è comprovata da un recupero, dal 2005 a oggi, di quasi il 50 per cento dei deficit, al netto del riparto del Fondo nazionale sanitario e tenuto anche conto che negli ultimi anni tale riparto è sempre stato costantemente in calo”.
Per il 2013, sono stati approvati i bilanci preventivi delle Ulss con le nuove procedure previste dalle normative nazionali e “si è preso atto delle difficili situazioni di contesto: dalla prevista riduzione del Fondo Sanitario Nazionale per il 2013 di un miliardo di euro a livello nazionale (che per il Veneto vale circa 100 milioni di euro), all’assenza (a tutt’oggi) del riparto dello stesso Fsn tra le singole Regioni, all’assenza anche dei decreti statali attuativi della metodologia basata sui costi standard regionali”.
Nel complesso le indicazioni emerse dall’analisi dei valori finanziari della prima parte del 2013 “fanno ritenere possibile, per alcune realtà aziendali, un risultato economico tendenziale dell’esercizio non allineato rispetto ai livelli-obiettivo da conseguirsi in più anni per arrivare al previsto equilibrio di bilancio, nonostante il trend tendenziale sia già in netto miglioramento. Anche in questo caso si provvederà, attraverso applicazione di costi e dotazioni standard e procedure di rigida programmazione di cui da tempo il Veneto chiede l’applicazione a livello nazionale, a – conclude la nota - riportare in equilibrio le gestioni”.
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