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Martedì 30 LUGLIO 2013
Cittadinanzattiva e Fish: "Isee sia strumento omogeneo su tutto il territorio"

E' l'appello lanciato dalle due associazioni in merito alla schema di decreto di revisione, fino al 31 luglio in Commissioni Affari Sociali e Bilancio della Camera. "Eliminare le disomogeneità tra le regioni e renderlo uno strumento che garantisca equità".

Rendere l’Isee “un livello essenziale”, cioè uno strumento unico e da applicarsi in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, al fine di garantire equità di accesso al sistema da parte dei cittadini. E’ la richiesta avanzata da Cittadinanzattiva Onlus e dalla Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish) in merito alla schema di decreto di revisione dell’Isee, sottoposto fino al 31 luglio al parere delle Commissioni Affari Sociali e Bilancio della Camera dei Deputati.

Tonino Aceti, responsabile coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici CnAMC- Cittadinanzattiva, ha osservato che nell’ultima formulazione del Dpcm approdata alle Commissioni Affari Sociali e Bilancio viene confermato che l'Isee è un livello essenziale ma, al contempo, si afferma che “sono fatte salve le competenze regionali in materia di normazione, programmazione e gestione delle politiche sociali e socio-sanitarie, ferme restando le prerogative dei Comuni e ancora gli enti erogatori possono prevedere, accanto all’Isee, criteri ulteriori di selezione volti ad identificare specifiche platee di beneficiari, tenuto conto delle disposizioni regionali in materia e delle attribuzioni regionali specificamente dettate in tema di servizi sociali e sociosanitari”.

E’ sulla base di queste considerazioni che Cittadinanzattiva chiede una riformulazione del testo, perché “così come costruito rischia nei fatti di continuare a mantenere le attuali disomogeneità da Regione a Regione e di vanificare  l’obiettivo principale della disposizione e cioè quello di rendere concretamente l’Isee un livello essenziale sul territorio nazionale”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish). “Abbiamo seguito con attenzione l’elaborazione del nuovo regolamento. – ragiona il presidente Pietro Barbieri – Sappiamo bene che la revisione dell’Isee è stata fissata nella precedente legislatura con la manovra ‘Salva Italia’. Sui criteri approvati allora dal Parlamento il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha elaborato successive stesure, riscrivendole anche su pressione di associazioni, sindacati, organizzazioni dell’impegno civile”.

E le prime versioni del regolamento, come si ricorderà, erano state oggetto di forti e circostanziate critiche della Fish che evidenziava il trattamento assai sfavorevole riservato alle persone con disabilità e ai loro nuclei familiari. “Chi ha dovuto elaborare il decreto si è trovato a gestire – aggiunge - un ‘paradosso’ stabilito dal Parlamento nella legislatura precedente: dover considerare nell’indicatore reddituale anche le prestazioni assistenziali. È anche grazie alla pressione della Fish se tale contraddizione, nella versione più recente, è stata neutralizzata con franchigie e con la possibilità di detrarre, ad esempio, tutte le spese assistenziali sostenute in caso di gravi disabilità”.

Viene quindi chiesto esplicitamente un impegno maggiore al Parlamento. “Si può fare di meglio ma su questo è necessario un impegno del Parlamento per correggere la norma originaria. E già che c’è aiutarci a ripensare nella loro interezza le politiche per la disabilità e a garantirne le risorse”.

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