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Mercoledì 24 LUGLIO 2013
Cancro. In Italia si "mangia" lo 0,6% Pil. Per combatterlo nasce Fondazione medici-pazienti

Il che vuol dire 8 mld l'anno per cure e costi indiretti. "Insieme contro il cancro" è la prima iniziativa di questo genere in Europa. Nasce dalla collaborazione tra Aiom e Aimac. Il presidente è Francesco Cognetti: "Lanceremo campagne di educazione per tutte le fasce di età". Nel Comitato Carlo Verdone: "La prevenzione è lo strumento più importante".

In Italia i malati di tumore vivono più a lungo rispetto alla media europea. A cinque anni dalla diagnosi può dire di avercela fatta il 52,3% degli uomini della Penisola, rispetto al 46,5% del continente. Per le donne la forbice è più stretta, ma sempre rilevante: 60,6% nel nostro Paese, contro il 58,2% nella UE. Dati che rispecchiano la qualità dell’assistenza e della ricerca italiana, ma che obbligano a riflettere sul grande impatto, anche economico, di queste patologie. Basti pensare che il 33% delle disabilità riconosciute ogni anno dall'Inps riguarda i pazienti oncologici e che spesa clinica e perdita di produttività incidono per 8 miliardi l'anno, pari allo 0,6% del Pil. Ed è proprio per affrontarle con maggiore incisività che è nata “Insieme contro il cancro”, fondazione che unisce per la prima volta in Europa clinici e pazienti. Si tratta di un'iniziativa promossa dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dell'Associazione italiana malati di cancro (Aimac).

La nuova struttura si prefigge l'obiettivo di aumentare del 40%, nei prossimi dieci anni, i tumori scoperti grazie alla diagnosi precoce. "Sosterremo la ricerca - ha sottolineato Francesco Cognetti, presidente della nuova Fondazione e direttore del Dipartimento di Oncologia Medica del Regina Elena di Roma - durante la conferenza stampa di presentazione tenutasi presso il ministero della Salute - garantendo a tutti i migliori farmaci, l'appropriatezza terapeutica e battendoci per assicurare l'accessibilità delle cure. Esistono ancora troppe disparità sul territorio. Vogliamo anche che i cittadini seguano la dieta mediterranea sin da giovani, perché la lotta al cancro inizia già da ragazzi. Lanceremo quindi campagne di educazione importanti, rivolte a tutte le fasce d'età".

L'iniziativa è stata accolta con favore ed entusiasmo anche dal ministro Beatrice Lorenzin."La lotta al cancro costituisce una delle priorità del Servizio Sanitario Nazionale, per l’elevata incidenza della malattia e per il suo pesante impatto sociale ed economico. La patologia oncologica è destinata a diventare, infatti, per effetto dell’invecchiamento della popolazione, un’emergenza, che deve essere affrontata globalmente. Esprimo, pertanto, tutto il mio pieno apprezzamento per la mission della Fondazione, rivolta proprio a promuovere e realizzare la migliore tutela dell’ammalato, sia dal punto di vista delle possibilità terapeutiche, che dell’assistenza personale, sanitaria, psicologica, informativa e giuridica, affrontando il problema oncologico tramite i suoi protagonisti: medici e pazienti. Sono certa che l’evento rappresenterà un’ottima occasione per rafforzare la convinzione che quello del “male incurabile” costituisce un concetto appartenente ormai al passato: la guarigione è possibile e, secondo stime accreditate, il 97% dei sopravvissuti può tornare a svolgere le attività quotidiane.

E per diffondere in maniera capillare ed efficace l'importanza della prevenzione, nel progetto è stato coinvolto anche il regista e attore Carlo Verdone, uno dei membri di spicco del Comitato d'onore della fondazione. "Sono convinto che i cittadini non siano a conoscenza dei reali progressi compiuti nella lotta alla malattia - ha osservato - né del valore della prevenzione. In fondo, basta davvero poco per ridurre il rischio di essere colpito da tumori. Ho conosciuto tante persone che, purtroppo, hanno trascurato la propria salute, rimandando controlli e verifiche dei problemi. Questo atteggiamento viene pagato a caro prezzo più avanti ed è proprio per invertire questa tendenza che metto a disposizione la mia notorietà. La Fondazione verrà sicuramente salutata dall'opinione pubblica come una struttura vicina ai cittadini e rappresenterà un passo avanti che ci condurrà alla vittoria contro le neoplasie".

Nel Comitato d'onore sono presenti anche altre personalità d'eccezione come Giancarlo Abete, Giulio Anselmi, Margherita Buy, Mario Orfeo, Gianni Letta, Francesco Totti e Antonello Venditti. La prima iniziativa della Fondazione riguarda proprio la sfera comunicativa e punta sulla valorizzazione della prevenzione. Si tratta dell'opuscolo informativo 'Ciak, va in scena la salute. Come vivere alla larga dai tumori". E' un dialogo immaginario allo stadio Olimpico di Roma tra il professor Cognetti, Carlo Verdone e Francesco Totti, in cui l'attore e il calciatore vanno a lezione dall'oncologo per capire come vivere meglio grazie ad alcuni accorgimenti quotidiani. "Mangiare correttamente, non fumare, praticare esercizio fisico regolarmente, bere alcolici con grande moderazione ed esporsi al sole rispettando modalità di esposizione rappresentano le basi della prevenzione oncologica - ha spiegato Cognetti - Grazie a una condotta siberia è infatti possibile ridurre del 30% il rischio malattia".

Nel complesso gli obiettivi focalizzati dalla Fondazione sono tanti e ambiziosi: promuovere l'informazione; favorire l'innovazione nella cura e nella diagnosi; realizzare un uguale accesso diagnostico, terapeutico e riabilitativo; tutelare l'integrazione sociale e la difesa dei diritti civili; incentivare il coordinamento e lo scambio di informazioni cliniche e scientifiche tra l'Aio e associazioni, istituzioni ed enti; stimolare la raccolta fondi da destinare agli scopi istituzionali.

La mobilitazione in sintonia tra medici e pazienti è stata avviata "per superare la parcellizzazione che - ha osservato Francesco De Lorenzo, presidente Favo e vicepresidente della nuova Fondazione - contraddistinto sino a oggi la lotta al cancro, mettendo in campo specifiche competenze ed esperienze. La Fondazione mette quindi al centro la persona e il suo bisogno di assistenza continua e multidisciplinare e globalizza il problema oncologico con i suoi protagonisti: medici e malati organizzati".

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