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Mercoledì 17 LUGLIO 2013
Staminali. La Francia legalizza la ricerca sugli embrioni

Il Parlamento francese ha approvato la legge che supera il divieto imposto alla ricerca sugli embrioni. Vietata finora formalmente, la ricerca sarà autorizzata in via ordinaria, pur in presenza di determinate condizioni quali: la pertinenza scientifica, la finalità medica e il rispetto dei principi etici. 

Ieri l’Assemblea Francese ha definitivamente approvato con 314 voti a favore e 223 contro il testo, sostenuto dal governo, che autorizza la ricerca sugli embrioni e le cellule staminali. La proposta di legge, presenta dal senatore Jacques Mézard (Radicali di sinistra), fa sì quindi che la Francia passi dall'attuale divieto con deroghe concesse da un organismo pubblico, l’Agenzia di Biomedicina, in vigore dal 2004, all'autorizzazione regolamentata.
 
Negli ultimi mesi nel paese transalpino non è mancato il dibattito sul tema così come i contrasti sollevati da associazioni e cittadini vicini alle posizioni della Chiesa o da scienziati definiti “fuori dal coro”. Ma evidentemente ciò non è bastato a far sì che ieri pomeriggio l’Assemblea nazionale varasse la libertà di ricerca sugli embrioni.
 
Ci sono però dei limiti alla “liberalizzazione” primo fra tutti la “pertinenza scientifica”, poi la “finalità medica”, e il rispetto dei “principi etici relativi alla ricerca sull’embrione e sulle cellule staminali embrionali”. In più, i ricercatori potranno utilizzare solo embrioni provenienti dai laboratori per la fecondazione in vitro, dopo l’espresso consenso della coppia. Al tempo stesso la coppia conserverà un diritto di ripensamento fino all’inizio delle ricerche le quali, una volta che il trasferimento ha avuto inizio diverranno irreversibili.

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