quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 13 OTTOBRE 2010
Sport. Esperti mettono in guardia i dilettanti: se fatto male, danneggia la salute

Non sono solo i campioni internazionali a rischiare. Tendinopatie, mal di schiena, traumi agli arti inferiori sono sempre più comuni anche tra i ragazzi che praticano sport amatoriale e soprattutto tra gli over 40 e gli anziani che vogliono tenersi in forma. Con l’avanzare dell’età, infatti, l’apparato muscolo-scheletrico diventa sempre più fragile. E una buona abitudine, come lo sport, può diventare pericolosa. Questo l’allarme è stato lanciato dagli esperti Società Italiana di Chirurgia del Ginocchio, Artroscopia, Sport, Cartilagine e Tecnologie Ortopediche, da domani riuniti a Verona per il III° Congresso nazionale.

Secondo dati Istat 2007, oltre 17 milioni di italiani praticano attività fisica. In crescita soprattutto il numero di persone che decidono di praticare un’attività sportiva dopo i 40anni. Pur raccomandato da tutti i medici, tuttavia, lo sport dopo i 40 anni può comportare rischi per la salute dell’apparato muscolo-scheletrico che possono essere evitati. Soprattutto perché le grandi opportunità offerte dalle biotecnologie non sono efficaci ad ogni età.
A puntare l’attenzione sui rischi legati allo sport mal fatto sono gli esperti della Società Italiana di Chirurgia del Ginocchio, Artroscopia, Sport, Cartilagine e Tecnologie Ortopediche (Sigascot), che dal 14 al 16 ottobre saranno riuniti a Verona per il III° Congresso Nazionale.

Oggi, grazie alla diffusione delle palestre e al bisogno sempre più dichiarato di benessere e forma fisica tra gli over 40, si assiste ad una larga partecipazione allo sport amatoriale. Cresciuta, nei decenni, soprattutto tra le donne. “Esistono però dei limiti di cui le donne devono tenere conto” spiega Claudio Zorzi, prossimo presidente Sigascot e primario di ortopedia e traumatologia all'Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, a Verona. “Per esempio – spiega l’esperto -, una biomeccanica del ginocchio che sfavorisce più la donna rispetto all’uomo in certi sport; inoltre la donna ha una massa muscolare meno sviluppata che può andare incontro a problemi in sport come il basket o la pallavolo. Per questo motivo è importante che la scelta dello sport sia sì individuale e che incontri il gusto personale, ma deve esserci anche un indirizzo del medico di base o dello sport che consigli qual è lo sport migliore per le proprie caratteristiche”.
Definite anche “cumulative trauma disorders”, le lesioni sono caratterizzate da infiammazione, dolore e malfunzionamento di articolazioni, legamenti, tendini, ossa e nervi coinvolti dalla ripetitività di gesti responsabili di microtraumi continui. Il picco di incidenza si riscontra proprio tra i 30 e 50 anni per lo più tra coloro che praticano sport di resistenza come corsa, calcio, nuoto, ciclismo, ma anche tennis e golf. “Proprio perché sono molti gli sport oggi scelti e praticati dagli italiani anche a livello dilettantistico, occorre smettere di parlare solo di calcio”, ha aggiunto Piero Volpi, presidente del Comitato Sport di Sigascot ed ex medico dell’Inter.
“Insito nel concetto di sport è la prevenzione”, ha continuato Volpi. “La cura, nello sport, è già un errore, una contraddizione di termini perché quando l’atleta si fa male, e non a causa di un incidente inevitabile, significa che la prevenzione non è stata efficace”. La prevenzione dei traumi e degli infortuni inizia con l’apprendimento della gestualità tecnica tipica dello sport che si inizia a praticare. “Fondamentale è il ruolo del preparatore atletico anche nello sport amatoriale - sottolinea Volpi - perché al crescere del numero delle persone che praticano attività sportive, noi medici dello sport abbiamo rilevato il corrispondente incremento dell’incidenza delle lesioni derivate”. I dati Istat confermano che è molto alta la percentuale di sportivi over 45 che non si avvalgono di un preparatore atletico, più frequente negli uomini (quasi l’89%) rispetto alle donne (quasi 43%).

Questa ‘cattiva abitudine’ spesso porta a traumi e lesioni evitabili con una buona preparazione atletica: basti pensare che soltanto le tendinopatie rappresentano il 30-50% di tutte le patologie causate da attività sportive.

Secondo i dati forniti dall’American College of Sports Medicine, l’80% dei traumi negli sportivi adulti (età compresa tra 25 e 50anni) avviene in sport come il calcio, la pallavolo e il basket mentre negli sportivi anziani sono dovute nel 65% dei casi a cadute che comportano traumi agli arti inferiori.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA