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Venerdì 14 GIUGNO 2013
Veneto. Arriva l’estate, pronto a scattare il “Piano caldo 2013”
Verrà emesso un bollettino quotidiano suddiviso in 4 aree con il monitoraggio dell’ozono, l’indice di disagio fisico e la previsione della qualità dell’aria. Quando questi fattori supereranno la soglia di rischio, scatterà l’allarme con l’attivazione di una serie di servizi ospedalieri e territoriali.
Dopo tanto freddo e maltempo, l’annunciato arrivo del primo caldo è una buona notizia, ma può costituire un problema per la salute degli anziani e di molti cittadini portatori di patologie a rischio. Per questo motivo è pronto a scattare in Veneto, in caso di necessità, il “Protocollo per la Prevenzione delle Patologie da Elevate Temperature”, un’articolata macchina organizzativa e assistenziale rivolta agli anziani, ai bambini da zero a 4 anni, a diabetici, ipertesi, portatori di malattie renali, venose e respiratorie, alle persone non autosufficienti e a pazienti sottoposti a terapie farmacologiche particolarmente “pesanti”. La delibera di attivazione è stata approvata dalla Giunta regionale nella sua ultima seduta, su proposta dell’assessore alla Sanità, Luca Coletto.
“Si tratta di un impegno non indifferente per tutta la macchina sanitaria e non solo – ha detto l’assessore – ma lo riproponiamo anche quest’anno nonostante le ben note difficoltà finanziarie. Lo dobbiamo alle migliaia di cittadini che, a causa del caldo e delle sempre più frequenti ‘ondate di calore’, rischiano di subire danni anche gravi alla salute. E’ ovvio che il caldo in sé e per sé non ‘uccide’, ma può essere causa scatenante di molti problemi e una seria complicazione per le persone già malate o anziane”.
L’organizzazione del piano è stata ulteriormente rafforzata, ma ricalca la positiva esperienza fatta negli anni scorsi.
Si parte da uno specifico lavoro previsionale dell’Arpav e del Centro Meteorologico di Teolo, che porta all’emissione di un bollettino quotidiano sullo stato climatico suddiviso in 4 aree (costiera, continentale, pedemontana e montana), che integra le previsioni del tempo, il monitoraggio dell’ozono, l’indice di disagio fisico (l’Humidex) e la previsione della qualità dell’aria.
Quando la sintesi di questi fattori indicherà il superamento della soglia di rischio scatterà l’allarme, a cura della Sala Operativa Regionale della Protezione Civile, e la relativa attivazione a cascata di una serie di servizi ospedalieri e territoriali (Suem 118, Pronto soccorso, e distretti sanitari) in grado di rispondere celermente alle necessità di assistenza e alle indicazioni delle direzioni generali di riferimento, sia della Regione che delle singole Ullss. Gli operatori specializzati delle centrali 118 porranno particolare attenzione alle chiamate ricevute e, qualora il problema apparisse collegato allo stato climatico, ne valuteranno la gravità e disporranno l’invio prioritario di un mezzo di soccorso. Particolare importanza avrà l’assistenza sul territorio, con l’allertamento dei distretti sociosanitari per attivare le forme di assistenza necessarie sia domiciliari che nelle strutture residenziali, come le case di riposo. Tra giugno e settembre i direttori generali delle Ullss potranno anche autorizzare i medici di medicina generale ad attivare i protocolli di assistenza programmata domiciliare oltre il tetto massimo previsto dalle normative.
Sulla base dell’indice “Humidex”, nell’estate scorsa (periodo giugno-settembre) le giornate con condizioni climatiche pericolose per la salute nelle quali il Piano Caldo è scattato sono state 13. 42 sono stati i giorni con disagio “elevato”; 25 quelli con disagio “moderato”; 12 quelli con disagio “assente”.
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