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Giovedì 13 GIUGNO 2013
Odontoiatria. Andi presenta codice etico per i dentisti. Lotta agli abusivi e alla pubblicità "low cost"

L'associazione nazionale dentisti italiani ha approvato il testo che "indica in maniera più stringente e vincolante alcuni principi". In particolare, indicazioni precise e rigorose contro "la pubblicità diretta di prestazioni gratuite o scontate". 

Una guida morale e professionale per tutti gli iscritti all'Associazione nazionale dentisti italiani (Andi) per "indicare in maniera più stringente e vincolante alcuni principi". E' questo lo spirito che ha animato l'elaborazione del codice etico dell'associazione, approvato lo scorso 31 maggio. "Il testo non è in contrapposizione al già esistente codice deontologico - spiega il presidente Gianfranco Prada - perché, partendo da quella disciplina, definisce in maniera più stringente un maggior senso di appartenenza".

Elemento fondamentale, sottolineato dal codice, è l'opposizione a tutte le condotte di esercizio abusivo della professione e di prestanomismo. Importante la parte che riguarda la pubblicità. In quest'ambito, sono considerate violazioni sia "la pubblicità diretta di prestazioni gratuite o scontate" che "l'utilizzo di mezzi e di strumenti pubblicitari non decorosi, quali ad esempio leggii, tovagliette di bar o ristoranti, shoppers, volantinaggio, veicoli".

Sono, inoltre, considerati contrari al codice etico gli accordi, i contratti e le convenzioni con finalità esclusivamente pubblicitarie rivolte alla vendita da parte di terzi di prestazioni odontoiatriche e quelli "all'accaparramento di pazienti, stipulate come unico interlocutore e precluse a tutti gli altri associati.

A livello finanziario, la gestione delle risorse deve "avvenire nel rigoroso rispetto delle deleghe conferite, di eventuali specifiche autorizzazioni per il compimento di particolari operazioni. Gli organi associativi perseguono la correttezza, la trasparenza e la veridicità dei rendiconti associativi come valori imprescindibili e cogenti, che sono attuati anche attraverso le verifiche da parte del Collegio dei Revisori dei Conti". 

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