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Martedì 04 GIUGNO 2013
Nuovo Coronavirus. Marroni (Toscana): "I casi confermati restano tre"

“I casi confermati di coronavirus a Firenze sono e restano tre. E i pazienti stanno bene. La sorveglianza clinica messa in atto ha funzionato. Continuerà fino a che tutte le persone venute a contatto con i tre casi conclamati non avranno superato i 10 giorni dal primo contatto. Lo afferma l’assessore della salute al termine dell’incontro con l’Unità di crisi.

Per ora sono solo tre i casi confermati di Nuovo coronavirus in Italia. "I casi confermati di coronavirus a Firenze sono e restano tre. E i pazienti stanno bene. Alcuni casi che ieri a un primo controllo erano sembrati sospetti, oggi si sono rivelati negativi. La sorveglianza clinica messa in atto ha funzionato. Continuerà fino a che tutte le persone venute a contatto con i tre casi conclamati non avranno superato i 10 giorni dal primo contatto. Abbiamo concluso da poco l’incontro dell’unità di crisi con i rappresentanti del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità per fare il punto sulla situazione del coronavirus, e la situazione è molto più tranquillizzante di quanto era apparso in un primo tempo, anche se non ancora conclusa”. L’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ha tenuto oggi pomeriggio una conferenza stampa, a conclusione dell’incontro in assessorato tra l’unità di crisi della Regione Toscana e i rappresentanti del Ministero della salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. Con l’assessore, hanno fatto il punto della situazione Maria Grazia Pompa, direttore dell’ufficio malattie infettive del ministero della salute, e Gianni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità.

Finora sono state sorvegliate circa 60 persone, tutte quelle venute in contatto con i tre pazienti ricoverati. Gli 8 casi che ieri, a un primo screening fatto dal laboratorio di Virologia dell’Università di Firenze erano risultati a bassa positività, sono invece risultati negativi a un secondo controllo fatto dall’Istituto Superiore di Sanità. Un solo screening, spiegano gli esperti, non viene ritenuto sufficiente, i protocolli  prevedono due esami, fatti da due laboratori diversi. All’ISS è stato fatto un secondo test, su porzioni diverse del genoma virale, che ha dato esito negativo.

“Stiamo facendo tutto quanto va fatto per controllare questo piccolo focolaio, che sembra comunque molto circoscritto – ha detto Gianni Rezza – Dobbiamo completare il follow up di tutti i casi sorvegliati, l’attenzione resta alta, ma non c’è situazione di allerta. Il tempo di incubazione del coronavirus è 10 giorni dall’esposizione. Se entro fine settimana non ci sono nuovi casi, possiamo considerare superata l’emergenza”. Quanto alle voci circa un comportamento anomalo di questo virus, Rezza ha detto che “a questo punto non sono confermate. Non c’è nessuna evidenza di mutazione di questo virus. Bisognerà studiarne le caratteristiche in dettaglio”. E ha aggiunto: “La situazione è sotto controllo, le misure di prevenzione hanno funzionato bene, come pure la collaborazione tra Ministero, ISS e Regione Toscana”.

“Quando il 16 maggio scorso come Ministero abbiamo diramato la circolare per focalizzare l’attenzione su questo nuovo virus – ha spiegato Maria Grazia Pompa – la maggior attenzione a una sintomatologia specifica ha portato a una pronta risposta da parte della Regione Toscana. Noi siamo stati contattati la sera stessa del sospetto sul primo caso, e da allora abbiamo avuto contatti continui. La risposta di tutto il sistema è stata più che soddisfacente. La sorveglianza continuerà anche nei prossimi giorni. Il fenomeno a livello internazionale non è concluso”.

I pazienti – hanno informato gli esperti – stanno bene, per le loro dimissioni si attende la completa negatività del tampone. “Voglio ringraziare tutti per come è stata gestita questa vicenda – ha concluso l’assessore Marroni – Abbiamo lavorato sempre a stretto contatto con Ministero e Istituto Superiore di Sanità. Ieri era qui il direttore generale del Ministero, Giuseppe Ruocco, oggi ci sono Gianni Rezza e Maria Grazia Pompa. Il sistema ha reagito bene, eravamo pronti anche per emergenze più severe”.

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