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Sabato 01 GIUGNO 2013
Congresso SItI: “Investire in prevenzione contribuisce alle politiche di sviluppo”

Ridurre i costi inutili, tutelare le fasce deboli, sviluppare la prevenzione attiva. È la ricetta proposta dalla Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) che, riunita a Castelbrando per il Convegno Nazionale denuncia anche il taglio dei dipartimenti di prevenzione.

I dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie sono stati già tagliati del 25 per cento, seguendo le sorti delle strutture accorpate, e sono passati negli ultimi 6-7 anni da 180 a circa 140.
È quanto denuncia la SItI Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), riunita a Castelbrando per il Convegno Nazionale. Per la società scientifica la razionalizzazione della spesa, non può essere frutto di una visione miope che non tiene conto della necessità di garantire un diritto costituzionalmente tutelato come quello alla salute. La revisione della spesa deve perciò seguire criteri razionali senza privare il Ssn di alcune fondamentali articolazioni che ne garantiscono la tenuta.
Occorre saper proporre linee di riforma del Ssn orientate ad una maggiore efficienza e qualità delle prestazioni erogate, anche mediante il riordino strutturale e la disattivazione di pratiche “preventive” di non comprovata efficacia. Una rimodulazione che non passa solo attraverso la riorganizzazione degli ospedali, ma che coinvolge anche il territorio con la medicina di famiglia e la pediatria.
 
 “Vogliamo portare all’attenzione di tutti – hanno dichiarato i Presidenti del Convegno Sandro Cinquetti e Vittorio Carreri - ulteriori e concrete dimostrazioni che nei momenti difficili la prevenzione è in grado di contribuire alle politiche di sviluppo. Investire in prevenzione, lo ha dimostrato la storia delle grandi crisi economico-sociali, è un percorso di saggezza che, con la forza dei numeri, chiediamo alla politica, disponibili a lavorare insieme”.
 
Al centro del convegno molti argomenti di stringente attualità che spaziano dall’importanza delle vaccinazioni - con la necessità di ridurre le diseguaglianze migliorando l’offerta vaccinale – alla sicurezza alimentare e qualità nutrizionale. Sempre nell’ambito della prevenzione, uno spazio è riservato anche alla discussione sulla necessità di offrire attivamente la valutazione e il contenimento del rischio cardiovascolare.
 

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