quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 28 MAGGIO 2013
Piemonte. Emergenza 118. Fimmg: “C’è il rischio che il servizio sia svolto senza medici”

L’allarme è stato lanciato per la scelta di lasciare la gestione delle risorse per il 118 alle dalle 4 sedi di centrale operativa (Torino, Novara, Cuneo e Alessandria). Il rischio annunciato è quello di un aumento della burocrazia e una compromissione “irreparabile” della realizzazione dell’h24 territoriale.

“Così le varie Aziende sanitarie non possono più programmare le proprie esigenze territoriali Si fa concreto il rischio che il servizio Est 118 (Emergenza sanitaria territoriale) resti senza medici”. È la denuncia di Fimmg Est–Piemonte dopo la pubblicazione delle ore vacanti per gli incarichi dei Medici del 118. Il sistema di emergenza si sta plasmando in un’azienda “mascherata gestita da pochi eletti, svincolata da ogni integrazione territoriale e ospedaliera”.  Di fatto le risorse per il 118 (umane ed economiche) risulterebbero gestite dalle 4 sedi di centrale operativa (Torino, Novara, Cuneo e Alessandria) e non più radicate sul territorio: infatti tutte le altre aziende sanitarie locali non potranno più in autonomia programmare il servizio sul loro territorio, se non con sub-accordi con le Centrali operative che gestiscono le risorse.

“Più burocrazia e servizio di fatto irrealizzabile – ha denunciato Fimmg Est - i medici del 118 cominciano a cercare altre collocazioni lavorative dove sia possibile”. La Deliberazione della Giunta, approvata dall’ex assessore Monferino, ha di fatto costituito un’azienda; infatti tra i compiti del dipartimento rientrano tra gli altri:
- redigere gli atti di programmazione del Srst 118 (sono i Direttori Generali che di solito redigono i piani di attività per le Asr),
- definire i fabbisogni economici per il funzionamento del sistema (finanziato dalla Regione) e monitorare il raggiungimento degli obiettivi di budget che si è dato.
- chiudere o aprire postazioni di soccorso, utilizzare infermieri o medici sui mezzi di soccorso.

“Questo modello organizzativo comprometterà irreparabilmente la realizzazione dell’h24 territoriale, snodo fondamentale per razionalizzare la spesa e migliorare i servizi - ha allarmato Fimmg - non saremo spettatori passivi di questo processo distruttivo e non sacrificheremo la professionalità dei medici e dell’assistenza sanitaria territoriale agli interessi di pochi”.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA