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Giovedì 09 MAGGIO 2013
Debiti P.A. Parere favorevole dall’Affari Sociali ma con osservazioni
Sentire le Regioni, favorire i fornitori di prestazioni che hanno “valenza sociale”, autorizzare le Asl a saldare i debiti “anticipando” la cassa con le proprie disponibilità e
prevedere la possibilità per le regioni sottoposte a piani di rientro, di ricontrattare i debiti tra ASL e fornitori. Queste le osservazioni al DL debiti PA mosse dalla XII Commissione di Montecitorio.
Appena insediata la XII commissione Affari Sociali della Camera ha iniziato a lavorare e tra i suoi primi provvedimenti ha affrontato l’esame, in sede consultiva alla Bilancio, del decreto per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione.
Anche se, stando alle ultime notizie, la situazione dei crediti alle imprese, è decisamente in salita visto che i fondi del rimborso che è appena partito sono già in rosso.
E lo stesso ministero dell’Economia fa sapere del superamento del plafond posto agli enti locali per anticipare i crediti alle imprese con quanto hanno in cassa.
Infatti ad oggi sono 1.500 le domande che il Ministero ha ricevuto in meno di un mese e il cui ammontare sommato raggiunge la cifra di 6 miliardi di euro, quindi due in più rispetto alla quantità fissata, 4 miliardi, dal decreto legge dell’8 aprile scorso (DL 35/2013) come anticipo sui crediti scaduti, in previsione dello sblocco successivo di 40 miliardi in 12 mesi.
Un problema in più per il nuovo esecutivo da risolvere velocemente in quanto le erogazioni, in base al decreto, dovranno essere concesse a partire dal 15 maggio prossimo, con perfezionamento dei relativi contratti.
Fatta questa premessa però il decreto, in prima lettura alla Camera, sta andando avanti nel suo iter di approvazione e le Commissioni appena insediate lo stanno esaminando. Tra questa l’Affari sociali che ieri, pur esprimendo parere favorevole, ha però mosso alcune osservazioni in cui chiede alla Commissione Bilancio di tenerne conto.
In particolare, si legge nel parere dell’Affari Sociali, si chiede che siano sentiti il ministero della Salute e la Conferenza per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, questo la spiccata trazione regionalista che la sanità ha assunto con la riforma del titolo V.
La Commissione chiede poi che “nell'espletamento delle procedure finalizzate al pagamento dei debiti siano favoriti i fornitori le cui attività di erogazione di prestazioni e servizi sanitari abbiano una particolare valenza sociale”.
Altra osservazione è che la Commissione Bilancio “valuti l'opportunità di prevedere che nelle more dell'acquisizione del previsto anticipo di liquidità le aziende sanitarie siano autorizzate – prima della emanazione dei decreti direttoriali di riparto degli anticipi – a saldare i debiti iscritti nel Piano di pagamento anticipando la cassa con le proprie disponibilità liquide” e infine si chiede di considerare “l'opportunità di prevedere la possibilità, nelle regioni sottoposte a piani di rientro, di ricontrattare i debiti tra ASL e fornitori”.
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