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Mercoledì 17 APRILE 2013
Carne equina. Pignedoli (PD): “Organismi controllo esistono, manca sistema coordinamento”
La senatrice interviene sul caso della carni di cavallo non segnalata nei cibi. “La gravissima truffa che ha coinvolto oltre 19 Paesi, deve essere trattata con la massima attenzione e tempestività. È gravissimo che nel paese delle eccellenze agroalimentari ogni giorno emergano problemi di questo livello”.
“La gravissima truffa riguardante la presenza di carne di cavallo in moltissimi alimenti che ha coinvolto oltre 19 Paesi, deve essere trattata con la massima attenzione e tempestività. E' gravissimo che nel paese delle eccellenze agroalimentari ogni giorno emergano problemi di questo livello”.
Ad affermarlo è la senatrice Pd Leana Pignedoli, che prosegue "è necessario coprire alcune lacune normative, rendere sempre più stringenti le sanzioni ma soprattutto arrivare ad un sistema di controlli strutturato ovvero coordinamento tra gli organismi deputati, programmazioni e criteri comuni di controlli". "Inoltre - prosegue la parlamentare democratica - non è più rinviabile la questione etichettatura su cui serve un'azione immediata da parte dell'Europa. La trasparenza e la piena consapevolezza dei consumatori è diritto primario ed è precondizione per un controllo "sociale" diffuso. Il caso specifico è' poi strettamente connesso alla inquietante mancato censimento dei cavalli. La falsificazione delle documentazioni relative agli equini, e quindi la loro macellazione clandestina con conseguente miscelazione alla carne bovina, è situazione inaccettabile in un paese civile".
"Sicurezza alimentare, garanzia della salute dei cittadini e competitività - conclude Pignedoli- devono procedere di pari passo, su questo deve puntare il futuro del settore agroalimentare italiano nel nostro Paese".
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