quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Mercoledì 27 FEBBRAIO 2013
Pubblico impiego. Cassi (Cimo): “No a un nuovo blocco dei contratti o sarà protesta”
Dal presidente della Cimo un no deciso al decreto che il Governo starebbe per approvare per prorogare il blocco degli stipendi pubblici 2013-2014. “E' dal 2010 che il nostro contratto è fermo. Nel frattempo sono drammaticamente peggiorate le condizioni di lavoro, con turni sempre più pesanti e stressanti”.
“I medici pubblici dicono basta! Se il blocco dovesse essere concretizzato si aprirà una stagione di lotta con manifestazioni e scioperi in tutti gli ospedali d'Italia”. È queste la risposta del presidente della Cimo Asmd, Riccardo Cassi, alla notizia anticipata da Italia Oggi su un decreto dei ministeri Funzione Pubblica-Economia che prorogherebbe al 2013-2014 il blocco degli stipendi pubblici e dell’erogazione della vacanza contrattuale.
“E' dal 2010 che il nostro contratto è fermo - ricorda Cassi -, nel frattempo sono drammaticamente peggiorate le condizioni di lavoro, con turni sempre più pesanti e stressanti. Sono aumentate le responsabilità di tutelare la salute dei cittadini in strutture sempre meno adeguate con sempre meno risorse a disposizione. Siamo sempre più esposti all'aggressione esponenziale di chiamate in giudizio spesso velleitariie, con le carriere bloccate da pretestuose riduzioni delle posizioni di vertice finalizzate al solo risparmio. Tutto questo sempre e a spese dei medici”.
In tutto questo, sottolinea Cassi, “le Regioni non hanno provveduto alle riorganizzazioni delle reti ospedaliere e territoriali, mantenendo in attività strutture inadeguate, ma funzionali alla conservazione del potere locale. Non hanno coperto i posti rimasti vacanti, anche in servizi indispensabili e delicati come l'emergenza ma hanno continuato la politica di sprechi e clientelarismo che sta portando allo sfascio il Ssn”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA