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Mercoledì 23 GENNAIO 2013
Agenas. Corte dei Conti: "Occorre un monitoraggio degli oneri di gestione più attento”
La Corte nella sua relazione sulla gestione finanziaria dell’Agenzia segnala come l’esercizio 2011 si sia chiuso con un avanzo di 5,042 milioni (praticamente dimezzato rispetto al 2010. Perciò la Corte ha esortato Agenas “ad un attento monitoraggio degli oneri di gestione, che assicuri un’oculata amministrazione delle risorse”. VEDI IL REPORT
Nel 2011 le risultanze contabili dell’Agenzia, sono state, rileva la Corte dei Conti “come sempre fortemente condizionate (14,492 mln a fronte di 13,357 mln nel 2010 (+9%) ) dalle entrate relative all’attività di gestione del Sistema nazionale ECM, sono state inoltre limitate dai sensibilmente ridotti trasferimenti correnti da parte dello Stato, passati da 10,662 mln ad 7,335 mln(-31%)”. L’esercizio 2011 si è chiuso quindi con un avanzo finanziario di competenza pari a 5,042 mln, praticamente dimezzato rispetto a quello precedente.
In particolare la Corte ha evidenziato il trend opposto tra le entrate complessive (-9%) e le corrispondenti uscite (+23%) ha determinato la contrazione, rispetto all’esercizio precedente, del risultato finale. Inoltre, il minor (-31%) saldo positivo della gestione caratteristica – dovuto alla flessione del valore della produzione e alla più consistente crescita dei costi corrispondenti – provoca, rispetto al 2010, la riduzione (-28%) dell’utile d’esercizio, sebbene alla determinazione del risultato finale contribuisca, fermi i proventi finanziari, anche un notevole saldo (+469%) delle componenti straordinarie.
Secondo quanto si legge nella relazione, “a fine 2011, il patrimonio netto, per effetto del positivo risultato economico e della stabilità del fondo di dotazione, si attesta a 60,813 mln, superiore del 19% rispetto al 2010. Si è registrata una discreta crescita (+23%) del fondo di cassa che, al termine del 2011, presenta la consistenza di 58,669 mln, mentre la gestione dei residui continua a presentare marcata preminenza dei passivi rispetto agli attivi, in ragione anche della durata pluriennale di taluni programmi di attività.
L’avanzo di amministrazione, infine, riporta nel 2011 (46,465 mln), un incremento del 14%.
Gli accertamenti e gli impegni hanno raggiunto l’importo, rispettivamente, di 23,991 mln e di 18,949 mln, con variazioni rispetto al precedente esercizio rispettivamente in decremento del 9% e in aumento del 23%, ma evidenziando scostamenti rispetto alle previsioni di bilancio pari al 78% e 75%. I principali decrementi hanno riguardato, nelle entrate di parte corrente i contributi alla ricerca da parte del Ministero della Salute (9,182 mln) mentre per quelle in conto capitale i corrispettivi della programmata e non realizzata cessione della sede dell’Agenzia (8,470 mln). Gli scostamenti di spesa più significativi sono stati determinati dai mancati impegni di parte corrente riconducibili alla complessiva attività di ECM e di ricerca e sperimentazione (27,246 mln); per la componente in conto capitale, dal non realizzato acquisto della nuova sede dell’Ente per 30,708 mln.
La Corte ha perciò rilevato che “gli accertamenti e gli impegni continuano ad evidenziare notevoli scostamenti rispetto alle previsioni di bilancio sia in parte corrente, sia in conto capitale, ed inducono a ribadire l’assoluta esigenza di una più attenta ponderazione delle necessità dell’Ente in occasione della stesura del documento previsionale, al fine di assicurarne l’attendibilità della programmazione”.
“È inoltre necessario, - si legge nel report - compatibilmente con la pratica attuazione dei programmi di ricerca, la cui approvazione spesso supera i limiti temporali legati alla predisposizione del bilancio di previsione che l’Agenzia adotti tutte le iniziative idonee a limitare l’importo dei rilevanti residui passivi”.
Infine la Corte, in considerazione dell’incremento registrato dai costi di produzione, legato all’aumento dei compiti da svolgere, “esorta l’Ente ad un attento monitoraggio degli oneri di gestione, che assicuri, ai fini del perseguimento delle importanti finalità istituzionali, una oculata amministrazione delle risorse”.
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