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Giovedì 17 GENNAIO 2013
Verso le elezioni. Hausermann (Assogenerici): “2012 positivo per il settore. Ora serve stabilità”

Il neo presidente dell’associazione dei produttori del farmaci equivalenti ricorda il risultato raggiunto dal settore grazie alla norma sulla prescrizione per principio attivo. Nessuna preoccupazione su un eventuale ripensamento del prossimo Governo: “Sarebbe una posizione antistorica rispetto all’Europa”.

Fresco di nomina a capo di Assogenerici, Enrico Hausermann rilascia al nostro giornale le sue prime dichiarazioni da presidente degli industriali del farmaco equivalente facendo un bilancio dell’anno appena concluso e un quadro degli auspici e delle aspettative per il 2013.

Presidente Hausermann, la diffusione dei farmaci equivalenti è stato uno degli aspetti su cui il Governo Monti ha insistito di più per quanto riguarda gli interventi fatti in sanità. Il risultato finale vi ha soddisfatto?
Il 2012 è stato per le aziende di generici un anno piuttosto positivo, peraltro in un contesto generale molto travagliato, sia per la sanità che per gli altri settori e contesti del Paese.
Certamente neanche per noi è stato semplice avere a che fare con un piano di interventi e modifiche che mutavano in continuazione, come era avvenuto negli anni precedenti, ma l’introduzione della cosiddetta prescrizione per principio attivo è stata sicuramente un importante risultato.
Da quel momento, infatti, il nostro comparto ha registrato un incremento. Meno forte di quanto ci saremmo aspettati e neanche lineare, ma bisogna ammettere che la norma ha dato una spinta al settore.

Forse, come ogni novità, anche questa ha bisogno di un periodo di transizione per essere ben assimilata. D’altra parte la norma era stata contestata dai medici, che sono i prescrittori.
Sicuramente, anche se c’è da dire che il mese più positivo è stato settembre, forse in virtù di una prima ondata emozionale positiva. Comunque un miglioramento c’è sicuramente stato e sicuramente è anche necessario un periodo di assestamento, anche per pemettere ai cittadini di comprendere che non ci sono rischi. Per avere una fotografia più chiara degli effetti della norma bisognerà aspettare i prossimi mesi.

La norma era stata contestata anche da Farmindustria…
Bisogna riconoscere che lo scorso anno il settore farmaceutico ha sofferto un po’, mentre al di là delle reticenze prescrittive dei medici e di quelle di accettazione dei pazienti per le nostre aziende si è trattato di un abbastanza positivo.

A questo punto, quali altre aspettative avete per il prossimo anno?
Speriamo di potere confermare gli effetti positivi della norma dello scorso anno. Quanto ad eventuali altre novità, in realtà in questo momento è difficile immaginare quali potrebbero essere le politiche del prossimo Governo, considerata anche la mancanza di chiari programmi elettorali sulla sanità, in generale, e sul settore farmaceutico, nello specifico.
Sicuramente ci aspettiamo che si continui a favorire la diffusione dei farmaci equivalenti in prospettiva di un ulteriore e necessario contenimento della spesa. D’altra parte, se negli ultimi anni la spesa farmaceutica territoriale è stata sotto controllo è stato proprio grazie ai prezzi ridotti dei farmaci equivalenti
Per il 2013 auspichiamo poi un periodo di certezze e di stabilità normativa. Cambiare le regole in corso d’opera, infatti, crea una turbativa nella gestione quotidiana delle aziende e rende impossibile ogni programmazione.

Temete che il prossimo Governo possa fare retromarcia sulla prescrizione per principio attivo?
Lo ritengo altamente improbabile. Anche perché si tratterebbe di una posizione antistorica rispetto al resto d’Europa. Anzi, l’Italia ha molto da recuperare, dal momento che le quote di mercato del farmaco generico in Italia sono ancora basse rispetto agli altri Paesi. Non solo quelli che ormai hanno un tradizione del generico radicata, come la Germania e il Regno Unito, dove la quota di equivalenti puri è intorno al 60-70% rispetto alle confezioni di farmaci venduti. Purtroppo l’Italia, con il 17-18%, è ancora indietro anche rispetto a Paesi, come la Francia e la Spagna, che hanno introdotto il generico nel nostro stesso periodo, cioè intorno al 2000, e che oggi hanno raggiunto quote ben oltre il 30%.

Quali sono i suoi obiettivi come nuovo presidente di Assogenerici?
La mia intenzione è continuare nel segno della continuità con quanto fatto da Giorgio Foresti, che si è fortemente e costantemente battuto per il settore, ottenendo importanti risultati sia in termini organizzativi che in termini di contatti politici. Continueremo su questa strada e porteremo avanti i progetti condivisi con il Consiglio Direttivo dell’Associazione.
 

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