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Venerdì 04 GENNAIO 2013
Scontro sulle farmacie. Monti: "Farmacisti protetti da Pdl". Mandelli: "Non siamo lobby"
Durante una delle sue comparse televisive il premier ha parlato di un Pdl "molto vicino ai farmacisti". Una vicinanza che avrebbe bloccato le liberalizzazioni. Ma Mandelli non ci sta a fare la parte del lobbista e replica: "E' da anni che chiediamo una reale riforma organica del sistema ma ci hanno rifilato solo interventi estemporanei".
"Dentro il Pdl c'è molta vicinanza agli ordini professionali, come le farmacie, e questo ha impedito di andare avanti con le liberalizzazioni". Queste le parole pronunciate ieri nella trasmissione Rai "Uno Mattina" da Mario Monti.
E la risposta dei farmacisti non si è fatta attendere. “Evidentemente non ci sbagliamo quando diciamo che sul servizio farmaceutico, il ruolo dei farmacisti e le farmacie si sta giocando uno scontro politico che va ben al di là dell’assetto della dispensazione del farmaco”, ha commentato Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti.
“Ancora una volta la professione viene additata come esempio di ostacolo allo sviluppo e come una lobby forte di sponde politiche più o meno occulte, quando invece è da anni che chiediamo una reale riforma organica del sistema, facendo anche proposte al riguardo in tutte le sedi praticabili. In realtà nella nostra azione non c’è niente di occulto. Tutti i Governi finora succedutisi ci hanno posti di fronte a una serie di interventi estemporanei sul servizio farmaceutico territoriale, per non parlare degli interventi sulle strutture sanitarie, dove operano anche dei farmacisti, che non solo e non tanto vanno a incidere sui legittimi interessi della professione ma mirano a ridisegnare in senso privatistico l’assistenza sanitaria nel suo complesso. Lo prova, per esempio, il fatto che non ci si faccia nemmeno più scrupolo a usare la definizione “mercato del welfare” improponibile fino a poco tempo fa” prosegue Mandelli.
“Di fronte a questa situazione la Federazione, come è anche suo dovere istituzionale, ha fatto presenti quelle che a suo avviso sono le conseguenze delle misure attuate: a volte positive, a volte, più spesso negative. Il tutto alla luce del sole e in seno a alla dinamica pubblica del dibattito politico, tanto che abbiamo più volte chiesto un incontro allo stesso Presidente Monti, incontro che torniamo a chiedere oggi, sperando in un esito diverso. Non abbiamo quindi mai confidato in provvedimenti ad hoc tanto munifici quanto sepolti nelle pieghe delle leggi come è costume delle vere lobby, come il Presidente Monti sa certamente” conclude Mandelli. “Dobbiamo considerarci per questo nel novero di coloro che devono essere silenziati?”
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