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Giovedì 03 GENNAIO 2013
Malaria. Nel 2010 ha provocato 660 mila morti. Oms: “Urgente rafforzare la sorveglianza”

“La malaria è prevenibile e curabile”, ma ancora oggi solo il 10% dei casi viene individuato dai sistemi di sorveglianza. Come rileva l'Oms in un documento che fa il punto sull'impatto della malattia e sulle azioni da mettere in atto per sconfiggerla.

È una malattia potenzialmente mortale causata da parassiti che vengono trasmessi alle persone attraverso le punture di zanzare infette. Si stima che nel 2010 abbia causato 660.000 decessi (con un margine di incertezza oscillante da 610.000 a 971.000) ma che i casi di persone colpite dalla malattia siano stati circa 209 milioni di casi di malaria (con un margine di incertezza oscillante da 154 milioni a 289 milioni). Eppure la malaria è una malattia prevenibile e curabile, e l’incremento delle misure di prevenzione e controllo della malaria sta riducendo drasticamente il carico di tale malattia in molte aree. Basti pensare che i tassi di mortalità sono calati di più del 25% dal 2000, e del 33% nella Regione Africana dell’Oms.
Tuttavia, occorre fare di più. A cominciare dalla sorveglianza.
 
È quanto rileva l’Oms in un documento dedicato alla malaria e alle azioni da mettere in atto per sconfiggerla, rilanciato oggi dal ministero della Salute italiano.

Secondo l’Oms, infatti, “il rafforzamento dei sistemi di sorveglianza della malaria è una necessità urgente, per consentire una risposta tempestiva ed efficace nelle regioni endemiche, per prevenire nuove epidemie e recrudescenze, per monitorare i progressi compiuti e per responsabilizzare i governi e l’insieme degli attori interessati alla malaria”. Eppure, ancora oggi i sistemi di sorveglianza della malaria “individuano solamente il 10% circa del numero stimato globale di casi”.

Ecco, in particolare, cosa prevede il Programma Globale dell’Oms contro la Malaria:
- definire, comunicare e promuovere l’adozione di norme, standard, politiche, strategie tecniche e linee guida basate sulle evidenze scientifiche;
- effettuare una stima indipendente dei progressi compiuti a livello globale;
- sviluppare approcci per la costruzione di capacità, il rafforzamento dei sistemi e la sorveglianza;
- identificare le minacce esistenti per il controllo e l’eliminazione della malaria nonché nuove
aree di intervento.
 

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