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Venerdì 10 GENNAIO 2025
Nuovo Nomenclatore Tariffario del Ssn, una partenza complicata e un sistema da ripensare  



Gentile Direttore,
l'entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario del Ssn segna un passo atteso da oltre vent'anni. Tuttavia, la sua applicazione è già accompagnata da polemiche e criticità, a conferma di quanto sia complesso il processo di aggiornamento delle prestazioni garantite ai cittadini attraverso i LEA.

Nonostante il ritardo cronico nell'adeguamento delle tariffe – ferma dal 1999 per la specialistica ambulatoriale e dal 1996 per la protesica – l'aggiornamento rappresenta un passo in avanti. Tuttavia, il contesto attuale è già cambiato rispetto alle scelte del 2017, anno in cui vennero definiti i nuovi LEA. La rapida evoluzione tecnologica in ambito sanitario rende di fatto obsoleti molti degli standard approvati otto anni fa.

A complicare ulteriormente la situazione, il nuovo nomenclatore è ora sottoposto alla valutazione del TAR del Lazio. Un pronunciamento atteso per la fine di gennaio dovrà decidere sulla richiesta di sospensione avanzata da alcuni rappresentanti del mondo del privato accreditato, che contestano alcune delle modifiche apportate.

Questa "pausa di riflessione" forzata offre però l'opportunità di analizzare i primi effetti che le nuove tariffe stanno producendo a livello regionale, molti dei quali erano stati già ampiamente previsti e segnalati in un documento tecnico redatto da dirigenti di area riabilitativa e inviato alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Fisioterapisti (FNOFI).

Tra gli effetti più evidenti, emergono difficoltà organizzative e criticità nei sistemi sanitari regionali, che confermano la necessità di una revisione strutturale del sistema per allineare le prestazioni sanitarie agli spazi di autonomia professionale: i professionisti sanitari devono poter operare in coerenza con le loro competenze e responsabilità giuridiche.

Se è auspicabile che la partita sulle tariffe si risolva rapidamente nei tribunali amministrativi, il dibattito attorno al nuovo nomenclatore tariffario non può limitarsi alla sola questione delle tariffe; è altrettanto fondamentale interrogarsi sul modello concettuale che sottende il nomenclatore. Quest'ultimo continua infatti a riflettere una visione antiquata delle professioni sanitarie, in particolare nell'area riabilitativa. Il fisioterapista, ad esempio, è ancora considerato un mero esecutore di prestazioni, tradendo un approccio ormai superato dalle norme che regolamentano l'autonomia professionale sancita dalla Legge 251/2000.

La sfida è quella di rendere il sistema sanitario nazionale più adeguato alle reali necessità dei cittadini. Ciò significa aggiornare i LEA con una cadenza biennale o triennale, in linea con l'avanzamento scientifico e tecnologico, e rivedere il nomenclatore tariffario per garantire coerenza con gli spazi di autonomia professionale e con le responsabilità giuridiche delle professioni sanitarie. Continuare ad affidarsi a un sistema che obbliga i cittadini a percorsi non appropriati, spesso costringendoli a mettere mano al portafoglio, significa aggravare le liste d'attesa e favorire la cronicità, anziché contrastarla.

Serve un approccio condiviso per definire un nomenclatore delle prestazioni erogate dalle professioni sanitarie che risponda realmente ai bisogni di salute della popolazione. Solo così sarà possibile ridurre le liste d'attesa, migliorare l'appropriatezza delle cure e fornire risposte tempestive e sicure. Senza uno strumento adeguato, il management della cronicità resterà un'utopia e il SSN rischierà di perpetuare un loop di inefficienze che penalizza tanto i cittadini quanto i professionisti sanitari.

In conclusione, il nuovo nomenclatore tariffario deve rappresentare non solo un aggiornamento tecnico, ma anche un'opportunità per ripensare il sistema sanitario in un'ottica moderna, sostenibile e centrata sui bisogni delle persone. Un obiettivo che richiede visione, coraggio e una governance capace di cogliere il momento per avviare un cambiamento reale.

Melania Salina
Presidente Ordine dei fisioterapisti del FVG

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