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Era stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto 26 novembre 2024 del Ministero della Salute, di concerto con il Mef, che modifica il DM 23 giugno 2023 “Decreto Tariffe”. Il provvedimento sarebbe dovuto entrare in vigore da oggi, 30 dicembre 2024, aggiornando dopo 28 anni il nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e, dopo 25 anni, quello dell’assistenza protesica fermi rispettivamente al 1996 e al 1999. Ma proprio in giornata è arrivata una sospensiva del Tar Lazio per la parte riguardante le nuove tariffe per la specialistica ambulatoriale mentre sono salve quelle per la protesica. Il tribunale, accogliendo il ricorso di numerosi laboratori, ha accolto la richiesta misura cautelare dal momento che il nuovo Decreto tariffe "è stato adottato dopo oltre 20 anni dai precedenti nomenclatori, delineando così l’insussistenza dell’urgenza". Fissata per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 28 gennaio 2025. Salta quindi ancora una volta, almeno per tutto il mese di gennaio 2025, l'entrata in vigore di una parte dei nuovi Livelli essenziali di assistenza che attendono di partire dal 2017. Ricordiamo che con il nuovo decreto venivano aggiornate 1.113 tariffe associate alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica sulle 3.171 che compongono il nomenclatore, ovvero il 35% del totale. Rispetto alle tariffe vigenti (2012), l’impatto in termini di incremento delle risorse messe a disposizione dal Governo avrebbe raggiunto i 550 milioni di euro. G.R.
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Lunedì 30 DICEMBRE 2024
Nuovi Lea. Accolto il ricorso dei laboratori, il Tar Lazio sospende il Decreto con le nuove tariffe per la specialistica ambulatoriale
Il provvedimento sarebbe dovuto entrare in vigore a partire da oggi, 30 dicembre 2024, aggiornando dopo 28 anni il nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e, dopo 25 anni, quello dell’assistenza protesica fermi rispettivamente al 1996 e al 1999. Per il Tar Lazio il nuovo Decreto tariffe è stato adottato "dopo oltre 20 anni dai precedenti nomenclatori, delineando così l’insussistenza dell’urgenza". Fissata per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 28 gennaio 2025. Ma c'è il rischio caos. IL DECRETO
Il rischio, perlomeno, per il prossimo mese di gennaio è quello del caos. Le Regioni infatti avevano appena adeguato i nomenclatori con i nuovi codici delle prestazioni e ora, come dispone il Tar, il Ministero dovrà dare attuazione alla sospensiva (e quindi definire il ritorno ai vecchi codici in attesa della nuova pronuncia). Ma è molto difficile che in pochi giorni tutte le Regioni riescano a ripristinare i sistemi con le vecchie tariffe, senza contare le nuove prestazioni come la Pma che hanno codici del tutto nuovi (a questo punto non validi). Per far capire l’entità del problema solo oggi sono state fatte circa 200 mila prenotazioni per visite ed esami.
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